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Il piano di pace di Kiev in 15 punti

Impunità per separatisti, decentramento potere verso regioni est

Un'amnistia per i separatisti che non si sono macchiati di "reati gravi" e il lancio di un processo di decentramento del potere. Sono queste le principali proposte contenute nel piano di pace in 15 punti per l'Ucraina dell'est del presidente Petro Poroshenko. Per avviare il suo progetto Poroshenko ha promesso di ordinare alle truppe di Kiev di "cessare il fuoco in maniera unilaterale" in modo che i miliziani filorussi abbiano modo di deporre a loro volta le armi. I separatisti dovranno anche liberare i loro prigionieri e sgomberare tutti gli edifici amministrativi occupati in modo da permettere agli organi del potere locali di tornare a lavorare regolarmente. E "i mercenari" e i gruppi armati irregolari potranno invece abbandonare il territorio ucraino attraverso un corridoio, mentre lungo il confine con la Russia sara' creata una zona cuscinetto di 10 chilometri.

Il presidente ucraino prevede inoltre una riforma costituzionale per dare maggior potere alle regioni e per proteggere la lingua russa (quella piu' diffusa nelle regioni "separatiste" di Lugansk e Donetsk), l'elezione dei governatori regionali (finora nominati dal presidente) ed elezioni locali e parlamentari anticipate (queste ultime forse in autunno). Inoltre, sempre per venire incontro agli abitanti dell'est russofono, sara' messo a punto un programma di rilancio economico che prevede la creazione di posti di lavoro nelle regioni "separatiste" - che rappresentano anche il cuore industriale e minerario dell'Ucraina - e che una parte dei proventi delle tasse rimanga in loco.

Prevista infine la ricostruzione a spese dello Stato delle abitazioni distrutte nei combattimenti a est. A non essere chiaro e' come Poroshenko intenda mettere in atto il suo piano, visto che i leader separatisti hanno gia' risposto alla sua proposta con un coro di 'niet'. Ad accogliere positivamente il piano e' stata Mosca, cha - pur critica sul cessate il fuoco unilaterale, interpretato dal Cremlino come "un ultimatum" in assenza di una disponibilità di Kiev a negoziare direttamente con i leader degli insorti - ha parlato di una "buona" proposta. I punti sommari del progetto sono stati del resto svelati proprio in concomitanza con una telefonata tra Poroshenko e Vladimir Putin: la seconda della settimana.

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