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Taiwan, 31 le vittime nello schianto dell'aereo nel fiume FOTO VIDEO.

I soccorritori continuano a cercare i 12 dispersi. La fusoliera non è ancora stata recupera, a bordo c'erano in tutto 58 persone

Sale a 31 morti e 12 dispersi il bilancio dell'incidente aereo occorso ieri a Taiwan, dove un aereo della TranAsia Airways è caduto in un fiume poco dopo il decollo con 58 persone a bordo. I soccorritori stanno ancora cercando dodici persone, utilizzando anche una gru per raggiungere la fusoliera dell'aereo. Molti dei passeggeri provenivano dalla Cina. Una quindicina di persone sono state tratte in salvo durante la giornata di ieri. Quando si è fatto buio, è stata portata sul posto la gru, che ha permesso il recupero di altri corpi dall'interno della parte sommersa della fusoliera. Drammatiche le immagini postate in rete, molte delle quali riprese dalle automobili di passaggio sul lungofiume. Si indaga intanto sulle cause e le modalità dell'incidente. Secondo alcuni media locali, i piloti potrebbero avere virato bruscamente verso il fiume per evitare di precipitare su un'area residenziale, ma l'Authority taiwanese per l'aviazione ha affermato di non averne alcuna evidenza. Le radio locali hanno messo in onda la registrazione dell'ultimo contatto radio con la torre di controllo in cui l'equipaggio ha lanciato il "Mayday" per tre volte.

Il volo GE232 della compagnia privata taiwanese TransAsia era partito dall'aeroporto Sungshan alle 10.53 diretto all'isola di Kinmen. Ma pochi minuti dopo il decollo ha perso improvvisamente quota, si è inclinato in una pericolosissima virata sfiorando l'autostrada nazionale 1 e, dopo aver urtato il ponte, è precipitato nelle acque del fiume. Una parte dell'ala ha colpito anche un taxi che passava in quel momento sull'autostrada, ferendo l'autista e una passeggera. Subito dopo lo schianto oltre 160 soccorritori e otto imbarcazioni sono stati inviati dalle autorità sul luogo della tragedia. Una gru è stata utilizzata per sollevare parte della fusoliera. Terribili le immagini mandate in onda dalle tv locali che hanno mostrato la fusoliera semisommersa, con i passeggeri e i soccorritori in piedi sui rottami o mentre cercavano di raggiungere a nuoto la riva. Ma ancor più drammatiche le immagini amatoriali registrate da due automobilisti che si trovavano sull'autostrada che hanno mostrato come l'imponente aereo, prima di finire nel fiume, abbia colpito con l'ala un taxi, che stava attraversando il ponte. Toccanti i video e le foto dell'incidente pubblicate su internet. Tra le tante quella che mostra un uomo che tiene in braccio un bambino sopravvissuto. Intanto sono state recuperate le due scatole nere che serviranno a comprendere cosa sia realmente accaduto questa mattina. Media locali hanno riferito che l'aereo si sarebbe diretto verso il fiume per evitare di schiantarsi in una zona residenziale, ma le autorità dell'aviazione taiwanese non hanno confermato la versione. Alcune emittenti hanno diffuso la registrazione dei contatti tra l'aereo e la torre di controllo dove si sente l'equipaggio che lancia un "Mayday" per tre volte. Ma nella registrazione non viene detto che tipo di problema il volo abbia avuto.

La tragedia aerea di oggi a Taiwan ha un precedente piuttosto recente, il 23 luglio 2014, quando il volo GE222 sempre della TransAsia si era schiantato per un tifone. Nell'incidente erano morte 50 persone

 

Aereo si schianta per il tifone a Taiwan, oltre 50 morti

 (ANSA) - PECHINO, 23 LUGlio 2014 - Tragedia nei cieli a Taiwan. A schiantarsi e' stato un aereo che stava portando in vacanza decine di turisti, ma si e' scontrato con il tifone che ha colpito duramente l'isola. Il tragico bilancio e' di almeno 51 morti. Eppure il tifone era stato annunciato e ben 24 voli in partenza da Taiwan erano stati cancellati per sicurezza. Ma, seppur dopo un rinvio, il volo GE222 della TransAsia, e' partito comunque. E dopo aver tentato un atterraggio di emergenza, si e' schiantato. Secondo i media taiwanesi a bordo c'erano 54 persone, oltre ai quattro membri dell' equipaggio. La Farnesina sta verificando, attraverso la rete diplomatica e consolare, l'eventuale coinvolgimento di italiani nell'incidente L'aereo avrebbe dovuto lasciare Kaohsiung, nel sud dell' isola, per Penghu nel primo pomeriggio locale, ma la partenza e' stata rinviata proprio a causa delle fortissime piogge portate da Matmo, il tifone che ha colpito l' isola prima di dirigersi verso le coste della Cina. Partito nonostante il maltempo, l'aereo ha fallito un primo tentativo di atterraggio. Poi il capitano ha chiesto una seconda volta il permesso di atterrare ma le comunicazioni con la torre di controllo si sono interrotte prima che potesse arrivargli la risposta. Poi non c'e' stata piu' alcuna comunicazione. E' stato a questo punto che l'aereo si e' schiantato: la carcassa e' stata ritrovata nel vicino villaggio di Xicun. Gli abitanti hanno raccontato di averlo visto precipitare, gia' in fiamme, prima ancora dell'impatto con il terreno. Ora resta da capire la dinamica dell'incidente. David Vargas, un portavoce dell' ATR, la compagnia che ha costruito l' aereo, ha assicurato che sono in corso tutti gli accertamenti per capire le ragioni della tragedia, della quale la compagnia non e' ancora in grado di indicare le cause. "Stiamo cercando di avere maggiori informazioni e di capire cos' e' andato storto", ha detto. Ma resta l'incognita di quell'allerta meteo ignorato. L' annunciato arrivo di Matmo, un tifone che poi si e' indebolito trasformandosi in tempesta tropicale, aveva infatti portato alla cancellazione di 24 voli in partenza da Taiwan. E decine di voli sono stati cancellati anche dalle autorita' di Xiamen, la citta' sulla costa cinese piu' direttamente minacciata dalla tempesta.

La tragedia dell'aereo della Transasia richiama l'attenzione sugli aeroporti ''mozzafiato'' nel mondo. Eccone un elenco.

Non ci sono aeroporti definiti "pericolosi" per l'aviazione civile, altrimenti verrebbero chiusi. E la gran parte degli incidenti (come quello di oggi a Taiwan) sono correlati ad errori umani, guasti tecnici o alle cattive condizioni meteo. Ma ci sono alcuni aeroporti definiti 'mozzafiato', con le piste che si snodano tra le scogliere o sono incastonate tra i picchi alpini. Ecco l'elenco stilato dal britannico Telegraph.

* MADEIRA (PORTOGALLO) - La sua pista, molto corta, si estende a due passi dalla scogliera stretta da un picco montagnoso. Venne estesa negli anni '80, dopo l'incidente a un Boeing 727 che finì fuori pista, precipitando nelle acque e causando la morte di 131 persone. Ulteriormente ammodernato nel 2000, ora la pista è sostenuta da oltre 150 pilastri.

* ISOLA DI BARRA (SCOZIA) - La 'pista' sulla sabbia scompare ogni sera. Più che di atterraggio si parla di un vero e proprio 'ammaraggio'. Gli orari dei voli sono dettati dall'alta marea.

* GIBILTERRA (GRAN BRETAGNA) - Anche in questo caso, la pista è delimitata dal mare. I piloti sono costretti a brusche frenate per non finire in acqua.

* TONCONTIN (HONDURAS) - La pista di questo scalo è segnata da una collina che sovrasta la parte finale. Dal 2008 i grandi aerei non possono atterrare: quell'anno un Airbus in atterraggio è finito su una strada adiacente la pista, uccidendo 5 persone. * COURCHEVEL (ALPI FRANCESI) - E' certamente una delle piste più affascinanti del mondo, corta, ripida e inclinata di diversi gradi che si staglia tra i massicci alpini. La pista è progettata per far rallentare gli aerei in atterraggio.

* PARO (BHUTAN) - Al pari del cugino francese, lo scalo di Paro è letteralmente sovrastato dai picchi himalayani. Fino a poco tempo fa, solo 8 piloti in tutto il mondo avevano l'autorizzazione per l'atterraggio, che richiede un vero e proprio slalom tra le vette prima di arrivare in vista dello scalo.

* QUITO (ECUADOR) - Lo scalo sorge nel centro della popolosa capitale, a quasi 3.000 metri di altezza. E' circondato da montagne, vulcani attivi e una valle nebbiosa. La pista è poi accidentata.

* ST MAARTEN (CARAIBI) - La spiaggia di Maho è divenuta una delle maggiori attrazioni dell'isola. Gli aerei in arrivo allo scalo Princess Juliana sorvolano le acque cristalline prima di atterrare sulla pista, sfrecciando a una decina di metri dai turisti con la testa all'insù.

* KAI TAK (HONG KONG) - Entrato nella leggenda per i numerosi sorvoli sulle aree residenziali prima di arrivare in vista della pista e della curva a 90° prima di estrarre il carrello, il Kai Tak di Hong Kong ha scatenato la furia dei residenti per anni. Dopo alcuni incidenti, è stato chiuso nel 1998.

IL SERVIZIO DI UN TV LOCALE - DA YOUTUBE

 

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