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Indonesia, anche due italiani tra i 13 naufraghi salvati

Barca affondata a largo isola-paradiso Lombok

I due turisti stranieri - si crede spagnoli - ancora dispersi dopo il naufragio del battello indonesiano quattro giorni fa sono stati avvistati sulla spiaggia di un'isola da alcuni pescatori. Lo scrive il sito del quotidiano Jakarta Post. Secondo i pescatori dell'isola vulcanica di Sangeang, i due naufraghi sono bloccati su una spiaggia che i soccorritori non sono ancora riusciti a raggiungere a causa della forza delle onde e del maltempo. C'è però speranza di recuperarli questa mattina, dato che il tempo nell'area è migliorato rispetto a ieri. Nonostante la segnalazione dei pescatori, la zona delle ricerche si estende su centinaia di chilometri quadrati. L'imbarcazione, che trasportava 25 persone delle quali 20 occidentali (tra cui due italiani), è affondata nella notte tra venerdì e sabato quando si trovava circa a metà strada tra l'isola di Lombok, da dove era partita, e quella d'arrivo di Komodo. Tutti i 23 passeggeri recuperati stanno ora bene e sono stati dismessi dagli ospedali dove erano stati brevemente ricoverati.

Il punto di Alessandro Ursic del 19 agosto - Un interminabile calvario in mare, alla mercé delle onde, durato due notti e un giorno. Poi, stremati e impauriti, 13 turisti tra i quali due italiani, sono stati ripescati da alcuni pescatori, 40 ore dopo il naufragio del traghetto indonesiano affondato tra venerdì e sabato mentre, in una crociera di quattro giorni, navigava fra le isole-paradiso di Lombok e di Komodo. Già ieri (domenica, ndr) erano stati recuperati 10 passeggeri, mentre altri due stranieri, spagnoli, non sono stati ancora individuati, e a quasi tre giorni dal naufragio, si teme per la loro vita.

I due italiani, hanno confermato all'ANSA fonti della nostra ambasciata a Jakarta, stanno bene ma sono stati comunque portati in ospedale per farli riprendere dallo shock. Assieme alle altre persone soccorse dopo quasi 48 ore - otto turisti e cinque indonesiani, di cui tre membri dell'equipaggio e due guide - sono stati ritrovati da dei pescatori un centinaio di chilometri al largo di Sape, a est dell'isola di Sumbawa. Alcuni di essi galleggiavano grazie al giubbotto di salvataggio, altri si erano stretti su una precaria scialuppa. Lunedì pomeriggio erano stati portati in salvo dieci turisti occidentali, rimasti nella zona del naufragio al contrario degli altri 13, alcuni di essi, fortunosamente approdati su un'isola deserta, hanno raccontato di essere stati costretti a bere le proprie urine e mangiare delle foglie.

I due turisti che mancano all'appello sarebbero spagnoli. Il battello "Versace Amara" è colato a picco dopo neanche due notti di una crociera che sarebbe stata completata in quattro giorni, con partenza dalla paradisiaca isola di Lombok e arrivo in quella di Komodo, famosa anche per il suo varano gigante. Il viaggio avrebbe dovuto comprendere diverse fermate intermedie. Ma al largo dell'isola vulcanica la barca - secondo l'agenzia indonesiana che gestisce le emergenze dei disastri - è stata travolta da un'onda alta tre metri, che l'ha gettata contro degli scogli. Lo scafo ha iniziato a imbarcare acqua, costringendo equipaggio e passeggeri ad abbandonare il traghetto. Uno dei sopravvissuti, identificandosi come "Rafael", ha raccontato alla tv Trans7 Indonesia che la barca era sprovvista di qualsiasi strumentazione per l'emergenza. "Nessuna radio, né il Gps, né strumenti di navigazione. Non c'era niente. E alla mattina, l'equipaggio ha ammesso che nessuno sarebbe venuto a salvarci", ha detto. Purtroppo gli scarsi standard di sicurezza dei traghetti indonesiani non sono una novità, nonostante il loro ruolo fondamentale per gli spostamenti di un arcipelago di oltre 13 mila isole che si estende su una distanza equivalente a quella tra l'Irlanda e New York.

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