Gruppi armati di militanti filo-governativi, i cosiddetti "colectivos" hanno aperto il fuoco contro manifestanti oppositori per impedirgli di avanzare sulla autostrada Francisco Fajardo, una delle principali arterie della capitale venezuelana. "Ascoltate gli spari, raccogliete i bossoli, ecco cosa vuol dire vivere in dittatura!", ha detto Lilian Tintori, moglie del leader oppositore Lepoldo Lopez in diretta tv.
Le forze dell'ordine avevano precedentemente impedito al corteo dell'opposizione, capeggiato dal presidente dell'Assemblea Nazionale, Julio Borges, di raggiungere la sede parlamentare, reprimendo la manifestazione con cariche, lacrimogeni e idranti. "Il governo sta cercando di impedire che i deputati, legittimamente eletti dal popolo, possano raggiungere la sede dell'Assemblea, perché hanno paura di noi", ha detto Borges alla stampa, a margine della protesta. Lo stesso Borges, così come l'ex candidato presidenziale oppositore Henrique Capriles e numerosi manifestanti sono stati malmenarti dalla polizia e colpiti con gas irritanti. I leader dell'opposizione vogliono raggiungere la sede dell'Assemblea per celebrare una sessione nella quale intendono accusare di violazione della Costituzione i sette magistrati del Tribunale Supremo di Giustiza (Tsj), che hanno firmato la sentenza, poi ritirata, nella quale l'alta corta si attribuiva le competenze del Parlamento.