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Alfano a Tripoli vede Sarraj, 'più sicurezza, meno migranti'

'Incontrerò i vertici delle istituzioni'

 Il ministro degli Esteri Angelino Alfano ha incontrato a Tripoli il presidente libico Fayez al Sarraj: "Bilancio dopo circa un anno di governo in Libia: più sicurezza, meno migranti. Ora puntare su crescita", ha twittato il titolare della Farnesina.

Il colloquio con  Sarraj è stato il primo impegno di Alfano, in visita a Tripoli. Il ministro e' in Libia per rinnovare l'impegno dell'Italia a sostegno dell'azione del Rappresentante Speciale Onu Salamé, al fine di favorire il dialogo politico tra parti libiche, polarizzando il consenso internazionale sull'azione delle Nazioni Unite. "Per l'Italia non vi è spazio per soluzioni militari alla crisi libica; al contrario, l'anniversario dei due anni dalla firma degli Accordi di Skhirat deve rappresentare l'occasione per rinnovare l'impegno collettivo a favore di una soluzione condivisa", ha dichiarato Alfano al presidente Serraj. "Anche l'accoglienza che il Governo italiano ha riservato al generale Haftar a Roma, martedì scorso, si inquadra nello sforzo italiano di vedere unita la Libia", ha aggiunto Alfano. La visita di Alfano a Tripoli ha luogo pochi giorni dopo la presentazione a New York da parte di Salamé del Piano d'azione per dare nuovo impulso al processo di dialogo politico intra-libico, nonché a breve distanza dell'incontro, a Tunisi, dei rappresentanti delle diverse fazioni libiche, primo passaggio per concretizzare il percorso verso elezioni politiche e presidenziali. "La cooperazione tra Italia e Libia è positiva, non solo con riferimento alla gestione dei flussi migratori. Permetterà di ristabilire gradualmente quelle condizioni di completa sicurezza che consentiranno lo sviluppo socio-economico e la crescita del vostro Paese", ha detto Alfano a Serraj. La missione punta infatti ad approfondire le prospettive del partenariato bilaterale con particolare attenzione ai settori della sicurezza e dell'economia, in particolare per quanto riguarda le infrastrutture e il sistema

Stamani Alfano aveva annunciato in un'audizione in Senato assieme alla collega della Difesa Roberta Pinotti che oggi sarebbe andato in visita a Tripoli per incontrare i vertici delle istituzioni in una "intensa giornata di appuntamenti".

"Al termine del mio intervento in commissione Difesa in Senato, partirò per Tripoli dove, oggi, incontrerò i vertici delle istituzioni del governo legittimato dalle Nazioni Unite, tra cui il presidente del consiglio presidenziale Fayez al Serray, il vice premier Ahmed Maitig e il ministro degli esteri Mohamed Taher Siyala", aveva spiegato il ministro degli Esteri. Si tratterà - ha aggiunto - di "una giornata densa di incontri e di appuntamenti che spero possano rafforzare il senso di una missione, quella italiana, ampiamente riconosciuta anche nel corso dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che si e' svolta nei giorni scorsi, a New York". "L'Italia ha ormai un ruolo ben profilato su due grandi questioni: sul processo politico di stabilizzazione della Libia e su una seconda questione che ha un punto di intersezione molto forte con la prima e cioè i diritti umani", ha poi ricordato Alfano. 

"Ho avviato una discussione con le nostre Ong interessate a operare in Libia". Lo ha detto il ministro degli Esteri Angelino Alfano in un'audizione al Senato con la collega Roberta Pinotti. "Intendiamo sviluppare nuove iniziative nel settore della protezione dei migranti e dei rifugiati e favorire lo sviluppo delle comunità più colpite dal fenomeno e l'emergere di un diverso tipo di economia, fondata sulla legalità", ha aggiunto il ministro annunciando di aver illustrato alle ong italiane alla Farnesina "un primo bando dell'Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo per l'assistenza sanitaria in Libia". "Vogliamo fare la nostra parte per migliorare le condizioni dei migranti e dei rifugiati nei centri in Libia, anche nella prospettiva del superamento di queste strutture", ha detto Alfano. "Vogliamo che le ong italiane, con esperienza nel settore e in grado di operare nelle aree di crisi, diano un importante contributo, in coordinamento con le autorità libiche e tenendo conto delle prioritarie esigenze di sicurezza degli operatori".

Pinotti, tutte le nostre attività su richiesta dei libici - "Nessuna delle nostre attività in Libia è condotta in forma unilaterale o contro la volontà del libici. Al contrario, tutte si svolgono su precisa richiesta dei libici stessi ed in conformità con le risoluzioni delle Nazioni Unite". Lo ha sottolineato il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, in audizione alle commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato.  

"Riconosciamo pienamente l'autorità del Consiglio presidenziale libico presieduto da al Serraj ma riteniamo che ogni parte sia importante e necessaria per arrivare alla ricomposizione del quadro politico libico. Questa è la ragione per la quale il Governo ha ricevuto in questi ultimi giorni anche il generale Haftar", ha detto il ministro della Difesa Roberta Pinotti in audizioni alle commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato.  

"L' Italia sta studiando, insieme alla Francia ed alla Germania, le soluzioni più efficaci per rafforzare le capacità dei Paesi della regione del Sahel, ovviamente nell' assoluto rispetto della loro sovranità e autonomia". Lo ha detto il ministro della Difesa Roberta Pinotti in audizione alle commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato. "Qualora emergesse - ha aggiunto - la necessità di avviare anche una missione a carattere militare o di polizia, il Governo la sottoporrebbe una specifica delibera al Parlamento".

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