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Il marito di Meriam chiede intervento Italia

La donna cristiana ancora in stato di fermo a Khartoum

Non c'è ancora pace per Meriam YahiaIbrahim Ishag e la sua famiglia. La ragazza cristiana sudanese, che ha rischiato l'impiccagione per apostasia, è ancora in stato difermo a Khartoum, dopo essere stata bloccata ieri in aeroporto mentre tentava di lasciare il Paese per raggiungere gli Stati Uniti con la famiglia. Il marito ha lanciato un grido d'aiuto all'Italia, che ha trovato la risposta del viceministro degli Esteri Lapo Pistelli. "Andrò in Sudan la prossima settimana e seil caso non sarà risolto lo affronterò negli incontri divertice", ha annunciato Pistelli all'ANSA invitando a "mantenere alta la guardia" sulla vicenda.   Daniel, il marito di Meriam, con cittadinanza americana e sud sudanese, ha riferito attraverso l'associazione Italians for Darfur di essere "molto preoccupato" e ha chiesto aiuto alnostro Paese per sbloccare la situazione. La donna si trova ancora in stato di fermo e sotto interrogatorio da parte delle forze di polizia.

Meriam Yahia Ibrahim Ishag, 27 anni, è stata arrestata dopo ladenuncia di un parente. Il tribunale di Khartoum a maggio l'ha condannata a morte per aver rinnegato la religione musulmana del padre e per aver sposato un uomo cristiano. Pena capitale, matrimonio annullato per violazione della Sharia e 100 frustate per adulterio (perché il matrimonio con un non musulmanonon è stato riconosciuto. Una tragica sentenza giunta mentre la donna era incinta di una bambina, Maya, nata in carcere meno di un mese fa. Meriam avevagià un altro figlio di 2 anni, Martin, che si trovava inprigione con lei.

La vicenda di Meriam sembrava essersi risolta il 23 giugno,quando la Corte d'appello del Sudan aveva annullato la sentenza di condanna a morte e anche le frustate. Invece ieri, Meriam, il marito e i due figli (Martindi 2 anni e la piccola Maya nata in carcere il 27 maggio) sonostati fermati dagli agenti dei servizi segreti del Niss.

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