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Volo Medici Senza Frontiere a Kandahar dopo il 'visto' dei talebani

'Abbiamo chiesto e ottenuto il permesso, conta solo poter operare'

Un aereo di Medici Senza Frontiere (Msf) è giunto all'aeroporto di Kandahar, proveniente da Tashkent in Uzbekistan: la notizia si è diffusa su Twitter grazie a una foto postata da un giornalista afghano che usa il nickname @Mutmaeen. L'organizzazione, nel confermare la notizia, spiega che "non si tratta di un aereo destinato alle evacuazioni, ma di un volo che serve a far avvicendare le equipe mediche" dell'ong nella regione. Un volo autorizzato dalle autorità competenti, fanno sapere. Addirittura, secondo media afghani, il primo ad aver ricevuto un 'visto' per l'ingresso dai talebani.

    "Abbiamo fatto la richiesta a tutte le autorità interessate ed è stata accettata - fa sapere Msf - A oggi, tutte le cinque operazioni mediche di Msf in Afghanistan hanno continuato a lavorare senza interruzioni. Le autorità in tutti questi siti hanno assicurato che il nostro lavoro viene apprezzato e che possiamo lavorare in tutta sicurezza. Siamo consapevoli che le cose sono cambiate in fretta e che c'è incertezza: stiamo valutando e prendendo misure per garantire la sicurezza dei nostri team, come abbiamo sempre fatto da quando lavoriamo in Afghanistan" Msf commenta anche la notizia, apparsa su media afghani, per la quale l'ong ha ricevuto il primo visto mai rilasciato dai talebani. "Abbiamo ricevuto i permessi e fornito i documenti richiesti per far arrivare questo volo - spiegano - Per noi non conta: quel che conta è che siamo in grado di continuare la nostra azione medica. Questo volo è stato importante per continuare ad operare a Lashkar Gah".

    Medici senza frontiere è impegnata con i suoi sanitari in proprie strutture o in ospedali locali a Herat, Kandahar, Khost, Kunduz e Lashkar Gah. Nel pronto soccorso dell'ospedale di Boost a Lashkar Gah così come a Kunduz, dove l'organizzazione ha un centro traumatologico, nelle ultime settimane, con la fine dei combattimenti, è aumentato il numero dei feriti di guerra: le persone possono infatti spostarsi più facilmente per chiedere assistenza medica, ha fatto sapere Msf qualche giorno fa.

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