La Russia avrebbe bloccato l'accesso a due porti ucraini del Mare d'Azov, Berdyansk e Mariupol, e alle navi viene impedito di partire e di entrare. Lo ha detto il ministro delle infrastrutture dell'Ucraina, Volodymyr Omelyan, su Facebook. Complessivamente sarebbero state fermate 35 navi.
"L'obiettivo è semplice: bloccando l'accesso ai porti ucraini nel Mare d'Azov la Russia spera di cacciarci dal nostro territorio", ha detto Omelyan.
Il Cremlino ha tuttavia smentito: "Non sono al corrente di alcuna limitazione all'accesso dei porti ucraini nel mar d'Azov.
Al contrario, sappiamo che lo stretto di Kerch opera in regime normale. Ma a volte, per motivi meteorologici, il porto di Kerch, che svolge funzione amministrativa, prende decisioni per regolare la navigazione". Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov.
"La Germania è uno dei nostri più stretti alleati e speriamo che nella Nato ora gli Stati siano pronti a ricollocare le navi militari nel Mare di Azov per assistere l'Ucraina e garantire la sicurezza", afferma il presidente ucraino Petro Poroshenko in un'intervista alla tedesca Bild. "Non possiamo accettare questa politica aggressiva della Russia - prosegue -, prima era la Crimea, poi l'Ucraina orientale, ora vuole il mare di Azov. La Germania deve anche chiedersi: cosa farà Putin se non lo fermeremo?" "Putin - conclude Poroshenko - vuole il vecchio impero russo indietro. La Crimea, il Donbass, vuole l'intero Paese. Come imperatore russo, come lui vede sé stesso, il suo impero non può funzionare senza l'Ucraina, ci vede come una colonia".
Parlando ad un forum economico ucraino-tedesco. Angela Merkel ha detto che "non può esserci una soluzione militare" al conflitto ucraino. Nel corso del forum Germania ha ribadito fra l'altro il proprio sostegno alle riforme in atto in Ucraina.