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Falso allarme a Oxford Circus, panico a Londra

Voci di spari, per un'ora nella città torna la paura del terrorismo

 Il baratro oscuro della paura ha inghiottito ieri per un'interminabile ora le scintillanti luminarie di Oxford Circus, nel cuore della Londra turistica: colpa di un falso allarme terrorismo che ha mobilitato in forze la polizia britannica e ha gettato nel panico torme di persone nel pieno dello shopping pre-natalizio del Black Friday. E' stato un pomeriggio di ordinaria psicosi, fra voci incontrollate, messaggi di allerta, grida e confusione. Tutto a causa degli echi di alcuni spari (forse una suggestione, forse un equivoco generato da 'botti' di altra natura) che molti hanno raccontato d'aver udito poco dopo le 16.30 locali, le 17.30 in Italia, fra la stazione della metropolitana di Oxford Circus e i dintorni dei celebri grandi magazzini Selfridges. Un'impressione che ha scatenato il panico nella 'tube' e tra la fiumana di gente che - come sempre e più di sempre - sciamava a nugoli nel venerdì dei saldi fra la miriade di negozi e di caffè della zona. Scotland Yard, tempestata di chiamate al 999, il numero di emergenza d'oltre Manica, non ha potuto far altro che prendere sul serio le invocazioni di aiuto. Nel giro di minuti gli agenti sono affluiti a frotte, mentre le stazioni di Oxford Circus e di Bond Street venivano evacuate e chiuse al pubblico e si moltiplicavano avvisi e tweet per intimare alle persone di rimanere rinchiusi in edifici e negozi. O di stare alla larga. Testimoni hanno riferito di un fuggi fuggi collettivo a bocca aperta e occhi sbarrati: fra urla, qualche crisi di pianto e 'preziose' borse dello shopping divenute improvvisamente inutile zavorra e abbandonate per strada. Intanto un intero quartiere veniva cordonato da uomini e donne in divisa, mentre scattavano accertamenti e perquisizioni, arrivavano anche i vigili del fuoco e spuntava in cielo qualche elicottero. Una reazione "come se" si fosse potuto trattare di "un incidente correlato con il terrorismo", ha spiegato lo stesso comando di Scotland Yard in uno dei tanti tweet diffusi a caldo. Alla fine però, dopo decine di minuti con il cuore in gola scandite dalle dirette delle grandi reti televisive, tutto è sembrato sgonfiarsi come una bolla di sapone. I poliziotti hanno fatto sapere di non aver trovato nulla: "nessuna traccia" di spari o di bossoli, né persone sospette, tanto meno feriti o morti. Anche il presunto 'sparatore della metro' è rimasto un fantasma. Le stazioni sono state riaperte, i negozi e i locali pubblici in cui i fuggitivi si erano barricati in gran numero sono tornati alla normalità, Selfridges (che aveva chiuso "per precauzione") ha ripreso a brulicare di curiosi e consumatori a caccia di 'affari'. E le unità di commando sono sparite così come erano apparse, seppur lasciando qualche presidio un po' più consistente dell'usuale "per riassicurare il pubblico". "Il dispositivo della Met police a Oxford Street è stato ora ridimensionato", ha fatto sapere prima di sera Scotland Yard, nella dichiarazione formale di cessato pericolo. Un messaggio accompagnato da una breve ricostruzione per sottolineare come, "data la natura delle informazioni ricevute, la polizia ha risposto in linea con gli attuali schemi operativi come se l'incidente fosse stato terrorismo, incluso il dispiegamento di agenti armati". Una cautela giustificata dalla necessità di tenera alta la guardia alla luce dei sanguinosi attentati degli ultimi mesi nel Regno, da Manchester alla stessa Londra, lascia intendere la Met: ringraziando la gente per "la collaborazione e la pazienza" e incoraggiando a segnalare ogni ulteriore timore. Quel che pare certo, comunque, è che almeno questa volta il sospetto s'è rivelato infondato. Mentre resta da capire cosa lo abbia generato. Alcuni macchinisti della metropolitana hanno ipotizzato che tutto possa essere iniziato con l'allarme per un pacco abbandonato trasformatosi, attraverso il passaparola, in quello di fantomatici spari. Sull'onda di chissà quale rumore risuonato in un Black Friday più nero del solito.

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