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Morta Edith Windsor, eroina dei diritti dei gay

Grazie a lei, la Corte Suprema legalizzò le nozze in tutta America

   (di Alessandra Baldini)

New York - Se vince Donald Trump, aveva giurato un anno fa, vado in Spagna in esilio. Non lo aveva fatto, ma Edith Windsor ha lasciato presto la nuova America a guida repubblicana emersa dalle elezioni di novembre. L'eroina dei diritti dei gay la cui perseveranza in tribunale aprì la strada alla legalizzazione dei matrimoni omosessuali ovunque negli Usa è morta a Manhattan a 88 anni. Ad annunciarlo Judith Kasen-Windsor, la donna che Edie, come la chiamavano gli amici, aveva sposato in seconde nozze.
Nel 2013 la sua insistenza aveva aiutato l'America a scrivere
un pezzo di storia: in fondo non aveva stupito nessuno quando
nell'ottobre del 2016 Edie, inguaribile romantica, era tornata
in municipio a New York a pronunciare una seconda volta il
fatidico sì e sposare, dopo sette anni di vedovanza, una donna
di un quarto di secolo più giovane.
Tutto era cominciato per un problema col fisco: nel 2007, a
77 anni, con la compagna di allora Thea Spyer, Edie era andata a
Toronto, dove i matrimoni gay erano legali, per sposarsi. Thea,
malata di sclerosi multipla, era morta due anni più tardi
lasciando Edie erede unica e con un conto in tasse di
successione di 363 mila dollari.
Se la Windsor fosse stata sposata a un uomo non avrebbe
dovuto pagare tutta quella cifra, ma nel suo caso l'Irs,
l'erario Usa, si era rifiutata di riconoscere l'esenzione del
coniuge. Dopo aver pagato le tasse, Edie si era rivolta agli
avvocati. Il caso era arrivato alla Corte Suprema che nel 2013
le aveva dato ragione. La sentenza aveva creato il precedente
necessario per la sentenza del 2015 che aveva legalizzato ne
nozze gay su tutto il territorio nazionale.
Ed è così che quattro decenni dopo i moti di Stonewall che
aprirono negli Usa la stagione delle battaglie per i diritti dei
gay, la vedova Windsor fece da apripista in quella che viene
considerata oggi la decisione più importante della Corte Suprema
in materia di diritti degli omosessuali.
La sentenza che la riguardava era limitata a 13 stati e al
Distretto di Colombia, ma nel 2015 la Corte decise che questa
apertura era riduttiva e stabilì che i gay avevano diritto
costituzionale a sposarsi in qualsiasi angolo degli Usa: un
verdetto storico, paragonato quanto a portata a quella di
"Lawrence contro Texas" che nel 2003 aveva depenalizzato il
sesso omosessuale.
Oggi, tra i tanti che hanno reso omaggio a Edie c'è stato
l'ex presidente Barack Obama. che le aveva parlato solo pochi
giorni fa: "Il lungo viaggio dell'America verso l'uguaglianza è
stato guidato da innumerevoli atti di perseveranza e alimentato
dall'ostinata volontà di eroi tranquilli che difendono a voce
alta quello che ritengono giusto. Pochi sono stati piccoli in
altezza come Edie, e pochi hanno fatto una differenza tanto
grande".

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