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ANSA/ Turchia:golpe,via a processo per tentato omicidio Erdogan

47 imputati rischiano l'ergastolo, folla invoca pena di morte

(di Cristoforo Spinella) (ANSAmed) - ISTANBUL, 20 FEB - Arrivano davanti ai giudici scortati a braccia da due gendarmi ciascuno, mentre un elicottero sorvola la zona e i cecchini vegliano appostati sui tetti. I 47 imputati al processo per il tentato omicidio del presidente Recep Tayyip Erdogan la notte del fallito golpe in Turchia, tra cui 37 ex militari, compaiono tra rigide misure di sicurezza in un'aula di tribunale improvvisata nella provincia di Mugla, sulla costa egea meridionale. Per ospitare la prima udienza è stata scelta una struttura della locale camera di commercio, abbastanza grande da accogliere avvocati, parti civili e giornalisti. A pochi chilometri da qui, nella quiete del resort di Marmaris, il 15 luglio scorso venne tentato il blitz nell'hotel dove Erdogan era in vacanza con la famiglia, e da cui riuscì a fuggire solo pochi minuti prima dell'arrivo degli insubordinati che volevano farlo prigioniero, e forse ucciderlo. Oltre che del tentato assassinio del presidente, sono imputati dell'uccisione di due poliziotti e di reati di eversione contro lo stato e l'ordine costituzionale.
    Alla sbarra c'è anche l'ex assistente militare di Erdogan. Tutti rischiano l'ergastolo, mentre fuori, come nei giorni roventi del post-golpe, la folla che sventola le bandiere turche torna a invocare la pena di morte e promette vendetta al predicatore islamico Fethullah Gulen, la presunta mente del putsch che però ha sempre negato le accuse. Dei numerosi processi in corso per la fallita insurrezione armata della scorsa estate, quello per il blitz di Marmaris era tra i più attesi. Molti degli imputati vennero catturati dopo giorni di caccia grossa nei boschi della zona. Tre risultano tuttora latitanti e saranno processati in contumacia. Secondo l'accusa, gli ex militari avrebbero fatto parte del commando incaricato di sequestrare e uccidere Erdogan, mentre gli altri 10 avrebbero fornito assistenza. Molti dei legali, assegnati d'ufficio, si sono rifiutati di difendere i presunti golpisti e nei prossimi giorni verranno sostituiti. Ma nel corso della prima udienza, gli imputati hanno respinto molte delle accuse. Gokhan Sahin Sonmezates, ritenuto una figura chiave dell'operazione, ha spiegato che lo scopo era di prelevare Erdogan e portarlo ad Ankara, senza ucciderlo. Una confessione parziale in cui ha anche respinto ogni legame con Gulen, sostenendo di aver creduto di partecipare a un colpo di stato ordinato e gestito dalla legittima catena di comando dell'esercito. (ANSAmed).
   

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