Mosca ritiene opportuno invitare ai colloqui di Astana sul conflitto siriano i rappresentanti dell'amministrazione americana entrante e dell'Onu: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov.
Rispondendo alla domanda di un giornalista durante la sua conferenza stampa annuale, Lavrov ha inoltre affermato che "solo i siriani stessi possono decidere sulla federalizzazione della repubblica araba".
"Solo i siriani stessi possono decidere sulla federalizzazione della repubblica araba" siriana: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, rispondendo alla domanda di un giornalista durante la sua conferenza stampa annuale. Gli ultimi sviluppi della situazione politica, di sicurezza e di operazioni militari in Siria sono stati al centro di una conversazione telefonica tra i segretari dei Consigli nazionali di sicurezza di Iran e Russia, Ali Shamkhani e Nikolai Patrushev. Il colloquio fa seguito a quello avuto ieri tra i ministri degli Esteri dei due Paesi, Mohammad Javad Zarif e Serghiei Lavrov, e prelude al vertice Russia-Iran-Turchia in programma ad Astana il 23 gennaio prossimo. Nel corso della conversazione è stata sottolineata la necessità di intensificare i colloqui tesi alla promozione dei processi politici per risolvere la crisi siriana. Sono stati inoltre affrontati i temi legati al rafforzamento delle operazioni congiunte per combattere i gruppi terroristici che operano in Siria, in particolare Isis e Al-Nusra. Nell'ambito dei colloqui sulla situazione nella regione, ieri è arrivato a Teheran il primo ministro siriano, Imad Khamis, per una serie di incontri con i vertici iraniani. Intanto Mosca riporterà presto in Russia dalla Siria una pattuglia di cacciabombardieri Sukhoi Su-24M e un reparto medico: lo fa sapere il generale Andrei Kartapolov, comandante delle truppe russe in Siria. Secondo i dati della Tass, si tratta di quattro aerei.
Il vertice per i negoziati di pace in Siria, in programma il 23 gennaio ad Astana, "può essere considerato come un preludio alla soluzione definitiva della crisi in corso nel Paese", ha aggiunto il presidente dell'Iran, Hassan Rohani, nel corso di una conferenza stampa a Teheran in occasione del primo anniversario dell'entrata in vigore dell'accordo sul nucleare.