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Siria: in salvo 148 pazienti Aleppo est

Da città vecchia in mano a lealisti ad ospedali in zona ovest

La riconquista di Aleppo da parte delle forze governative siriane sarà "una vittoria" ma "non significa la fine della guerra in Siria". Lo ha detto il presidente Bashar al Assad in un'intervista apparsa oggi sul quotidiano Al Watan, aggiungendo che "la guerra non finirà fino a quando il terrorismo non sarà eliminato".

148 civili in gravi condizioni e disabili di Aleppo est sono stati trasferiti nelle ultime ore dal Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) in tre diversi ospedali della zona occidentale controllata dalle forze governative. Lo riferisce all'ANSA un portavoce in Siria del Cicr, Pawel Krzysiek. Il Cicr afferma che quasi 150 pazienti, tra cui 30 donne, da una clinica disastrata della Città vecchia, area ieri conquistata dai lealisti, sono stati trasferiti all'ospedale Razi, all'ospedale universitario e all'Ibn Khaldun.

In soli dieci giorni, circa 31.500 persone sono sfollate dalla parte orientale di Aleppo e secondo le ultime stime sembra che almeno il 50% degli sfollati siano bambini. Lo rende noto l'Unicef, precisando che però la parte orientale di Aleppo è solo una delle 16 aree sotto assedio, nelle quali l'Agenzia stima che ci siano complessivamente circa mezzo milione di bambini intrappolati in condizioni di vita che si stanno facendo sempre più difficili. "Per far fronte a questa situazione - spiega l'Unicef in una nota - i nostri operatori stanno lavorando 24 ore su 24, per rendere un po' più sopportabile la vita ai bambini. Sono stati distribuiti vestiti invernali, l'acqua è stata trasportata presso i rifugi e le aree in cui la popolazione sta facendo ritorno, come ad Hanano. L'Unicef sta fornendo carburante e riparando la rete idrica ad Aleppo, per garantire a 1,2 milioni di persone l'accesso all'acqua potabile".
   

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