Sale ad almeno 36 il bilancio delle vittime del rogo del rave party di Oakland, in California. Lo affermano le autorità locali in una conferenza stampa,
spiegando come finora è stato scandagliato meno della metà dell'edificio distrutto dalle fiamme.
Ancora ignote la cause che hanno provocato il disastro. Quel che è certo è che il vecchio magazzino - su cui pendeva anche il giudizio delle autorità locali a proposito dell'abitabilità - non aveva dei rilevatori di fumo e mancava di un vero e proprio sistema antincendio per irrorare acqua in caso di fiamme nei locali. I vigili avrebbero trovato solo due estintori. La maggior parte delle vittime è stata rinvenuta al secondo piano. Del resto la fuga era quasi impossibile, visto che a unire i due livelli dell'edificio era solo una scala di fortuna. Ad alimentare le fiamme anche i materiali all'interno degli ambienti, pieni di manichini, strutture artistiche e statue fatte con materiali infiammabili. A dare vita al club proprio un gruppo di artisti, tra i tanti che negli ultimi anni si sono spostati nella zona post-industriale a sud di Oakland fuggiti dai carissimi affitti di San Francisco.