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Gentiloni,soluzione non su ceneri Aleppo

Il ministro all'ANSA:'Non ci rassegniamo alla tragedia in Siria'

 "Non possiamo rassegnarci alla situazione che c'è in Siria, alla tragedia umanitaria in corso ad Aleppo Est. Io ho ripetuto più volte in questi giorni che se tutti dicono che ci vuole un processo politico e negoziale, questo processo negoziale non si costruisce sulle ceneri di Aleppo. Quindi fermarsi e consentire l'aiuto umanitario è strettamente legato alla possibilità di avere un negoziato che funzioni". Lo ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in un'intervista all'ANSA al termine dei 'Med Dialogues' di Roma.

  "Mi auguro che nei prossimi giorni gli spiragli aperti qui a Roma si trasformino nella protezione umanitaria di chi oggi è ad Aleppo est, ma si trasformino anche nelle premesse di quel negoziato cui Staffan De Mistura sta lavorando", ha aggiunto chiudendo i Med Dialogues a Roma, dove ieri John Kerry e Serhiei Lavrov "hanno utilizzato la loro presenza a Roma per incontrarsi e cercare di nuove strade" per una soluzione alla crisi siriana.

''Nessuno può sottovalutare l'importanza della Russia e degli Usa'' nel Mediterraneo e in Medio Oriente, ma ''gli equilibri di questa regione si ricostruiscono nella misura in cui i protagonisti di questa stessa regione prendono le loro responsabilità e iniziano a tessere fili di dialogo'', ha poi spiegato Gentiloni sottolineando che ''non ci saranno più due superpotenze che dal di fuori risolvono i problemi della regione. 'O li risolviamo noi, o non li risolviamo".

"Dall'Ue sentirete sempre un richiamo alla cessazione dei bombardamenti e alla protezione dei civili", ha spiegato da parte sua l'Alto Rappresentante Ue per la politica estera, Federica Mogherini, ai Med Dialogues in riferimento alle parole del segretario di Stato Usa John Kerry che ieri ha detto che "Aleppo è andata". "Io tuttora ritengo che abbiamo una responsabilità politica e militare di proteggere i civili e consentire loro di uscire dalla città, e di assicurare l'arrivo di cibo e medicinali", ha aggiunto.

Il Ministro degli Esteri - nell'intervista all'ANSA - si è soffermato anche sulle relazioni con gli Usa. "Ci aspettiamo di collaborare" con l'amministrazione Trump così come con tutte le amministrazioni Usa precedenti. "Aspettiamo anche di vedere quali scelte farà la nuova amministrazione americana in politica internazionale. Mi auguro che alcune acquisizioni fondamentali di questi anni restino in piedi: penso all'intesa sul nucleare iraniano e a quella sul cambiamento climatico. Sono convinto che tra Italia e Stati Uniti ci sarà una collaborazione molto utile".

All'ultima giornata dei lavori del Med Dialogues è intervenuto anche il presidente emerito della Repubblica e presidente onorario dell'Ispi, Giorgio Napolitano che - chiudendo i lavori - ha sottolineato  come "lo sforzo dell'Italia sia stato francamente decisivo per spostare lo sguardo dell'Unione europea verso sud, quando questo si era spostato sul partenariato orientale":

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