Il presidente del parlamento europeo Martin Schulz chiuderà la sua esperienza politica a Bruxelles e si dedicherà alla politica tedesca. Lo ha annunciato lo stesso politico "Ho preso la mia decisione, l'anno prossimo correrò al Bundestag come capolista del mio partito, l'Spd, nel Land del Nordreno-Vestfalia. Continuerò a battermi per l'Europa dal livello nazionale".
La sua uscita di scena ai vertici dell'Ue apre ora la questione della presidenza del Conisglio Europeo, spiega il sottosegretario agli Affari Ue, Sandro Gozi all'Ansa. La nostra "posizione è chiara": se il Ppe chiederà e otterrà la presidenza del Parlamento europeo, dopo l'addio di Martin Schulz, non è possibile che commissione, consiglio e presidenza Pe siano tutte rappresentate dal Ppe". E si apre quindi un nodo, conferma anche il capogruppo S&D Gianni Pittella sottolineando che "un monopolio della destra alle istituzioni dell'Unione europea sarà inaccettabile. Per noi è ormai evidente che la decisione di Martin cambia drasticamente l'equilibrio di forze politiche all'interno delle istituzioni Ue. Come Socialisti e Democratici ci atterremo al principio che l'equilibrio politico va essere garantito e rispettato".
Possibile candidatura del Ppe che viene confermata dal capogruppo Manfred Weber per "dicembre". "Posso già dirvi che il Ppe presenterà un candidato capace", ha affermato Weber in conferenza stampa, "nel seno del gruppo abbiamo una gran quantità di candidati, che hanno appoggio dentro e fuori". Weber non ha voluto chiarire se intenda essere lui il candidato, aprendo inoltre a una decisione "di consenso" tra i "gruppi europeisti" dell'Eurocamera. E intanto da Parigi l'eurodeputato francese dei Républicains Alain Lamassoure presenta il suo nome: "in accordo con le procedure interne del Ppe, mi candido per il mio gruppo".
Commentando l'uscita di Schultz, Gozi parla di "una buona notizia" perchè "porterà in Germania un'idea di politica europea diversa da altri suoi colleghi, come ad esempio Schaeuble, e cioé una visione più sensibile e più pronta ad assumersi responsabilità che richiedono un cambiamento, soprattutto sulla questione economica e sociale". L'Europa, ha rilevato Gozi, "sta chiedendo alla Germania di cambiare una certa politica economica e commerciale, di fare di più per la domanda interna, perché è miope continuare a puntare solo sulle esportazioni senza fare investimenti". E su questo fronte, "Schulz potrà portare qualcosa di importante" nel confronto politico tedesco.