(di Ugo Caltagirone)
Il countdown e' partito. Mancano tre giorni all'elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti.
E come da tradizione nell'ultimo weekend prima del voto infuria la battaglia finale negli stati ancora in bilico, con Hillary Clinton in leggero vantaggio ma che sente il fiato sul collo di Donald Trump, capace di una straordinaria rimonta negli ultimi giorni.
Sono 72 ore in cui tutto puo' succedere, e ogni minimo dettaglio puo' spostare voti e determinare il risultato di una gara ancora incerta. Come la nuova grana per Trump, con l'Associated Press che ha svelato le carte che smascherano la moglie Melania, rea - lei di origini slovene - di aver lavorato come modella negli Usa senza regolare permesso di soggiorno.
Almeno dieci volte prima di ricevere la 'green card' nel 2001 e di diventare cittadina americana nel 2006, per un totale di oltre 20 mila dollari. Uno smacco per il marito, che della linea dura contro gli immigrati irregolari ha fatto il cavallo di battaglia del suo programma elettorale.
Intanto sull'Election Day, oltre all'allarme terrorismo, si agita sempre piu' lo spettro di una vera e propria cyber guerra tra Washington e Mosca. Con gli americani che avrebbero penetrato addirittura le difese del sistema informatico del Cremlino, oltre alle reti elettrica e delle Tlc. Pronti a una rappresaglia se hacker russi dovessero entrare in azione per destabilizzare le operazioni di voto e tentare di influenzare il risultato delle urne. Il governo russo denuncia "cyberterrorismo di stato" e promette conseguenze.
Insomma, si e' di fronte a un finale in linea con quella che e' stata una delle campagne elettorali americane piu' tese che si ricordino in epoca moderna. "Vinceremo e vinceremo alla grande", continua a ripetere il tycoon in queste ultime ore, di comizio in comizio, dal North Carolina al Nevada, passando per il Colorado. Ma secondo gli ultimi pronostici - vedi quello del New York Times - Hillary Clinton ha ancora l'85% di probabilita' di vittoria, contro il 15% dell'avversario. Mentre i democratici avrebbero il 55% di chance di riconquistare il controllo del Senato.
Per la media dei sondaggi realizzata dal sito specializzato RealClearPolitics Clinton - che nelle ultime ore batte a tappeto Florida e Pennsylvania - ha incrementato leggermente il suo vantaggio, portandolo a 1,8 punti: 46,6% a 44,8%. Ma quel che conta e' il dato sui grandi elettori. Sempre in base ai dati di RCP Clinton e' a quota 216, Trump a quota 164, con 158 elettori in ballo negli stati in bilico. Ne servono almeno 270. Dunque, se e' vero che l'ex first lady non ha ancora raggiunto il 'magic number', e' anche vero che per essere superata da Trump questi dovrebbe praticamente sbancare in quasi tutti gli stati incerti.
Intanto gia' 33 milioni di americani hanno espresso la loro preferenza grazie all'early voting, il voto anticipato, a cui di solito ricorrono le minoranze (dagli afroamericani agli ispanici) e che tradizionalmente favorisce i democratici. Con un colpo di scena, la Corte Suprema Usa ha reintrodotto in Ariziona la legge che considera il voto anticipato un reato: un brutto colpo per i democratici che sperano di strappare lo stato tradizionalmente repubblicano a Trump.
Intanto, mentre Clinton gioca le ultime chance mettendo in campo lo 'star power' (da Beyonce' a Jay-Z, passando per Pharrell Williams e Stevie Wonder) e le personalita' democratiche piu' illustri (da Barack Obama a Joe Biden, da Bernie Sanders ad Elizabeth Warren), Trump appare isolato come non mai, circondato solo dai suoi fedelissimi e da gruppi di fan in adorazione. Vola di tappa in tappa con il suo 'Trump Force One', accompagnato solo dalla moglie e di fatto abbandonato dalle personalità del partito repubblicano. Ma forte di una rimonta che fa tremare l'avversaria. (ANSA).