(di Rodolfo Calò)
(ANSA) - BERLINO, 19 SET - Il prodromo di uno scioglimento
della "Grosse Koalition" anche a livello nazionale, alleanza che
sta favorendo le ali "estreme" della politica tedesca come
quella dei populisti dell'Afd. E il segnale del possibile
ritorno sulla scena dei liberali della Fdp, potenzialmente
funzionali a un futuro dinamismo in cui ruolo importante sarà
giocato dalla Csu, l'ala bavarese del partito della cancelliera
Angela Merkel. Secondo il filosofo della politica e germanista
Angelo Bolaffi, sono state anche questo le elezioni regionali
svoltesi a Berlino.
"Penso che la bocciatura della Grande coalizione di Berlino
sia in qualche modo un anticipo, a prescindere dal contesto
specifico berlinese, del fatto che il modello di 'Grande
coalizione' fatica e non regge più", ha detto Bolaffi parlando
all'ANSA. "E quindi è sicuro che, per motivi opposti, sia la Cdu
che la Spd faranno di tutto, e anche di più, per non dover fare
un'altra Grande coalizione. Da questo punto di vista è un
anticipo di quello che, penso, sicuramente succederà alle
elezioni politiche del 2017, salvo 'terremoti' imprevedibili",
ha detto Bolaffi, già Professore di filosofia politica
all'Universita' "La sapienza" di Roma.
C'è stata una "vittoria del partito liberale" della Fdp, ha
sottolineato: "è un segnale molto forte perché è un partito" che
si era schierato "in senso molto 'liberale'", di "grande
accoglienza", "sulla questione dei profughi: quel 6,7% dei voti
è una parte della Cdu che vuole" un'Unione cristiano-democratica
"ancora più merkeliana della Merkel".
"Se si riapre una dinamica non di grande coalizione,
probabilmente quelle spinte" che vengono dai "non-votanti che
vanno a votare e protestano" potrebbero venire meno, ha previsto
il politologo che dal 2007 al 2011 è stato direttore
dell'Istituto italiano di cultura di Berlino: "la grande
coalizione negli anni Sessanta portò all'opposizione
extraparlamentare", ha ricordato Bolaffi sottolineando che, "per
un sistema democratico, una grande coalizione che spinge a
polarizzare" sulle ali "estreme" come l'Alleanza per la Germania
(Afd) certo "non è un bene". E "soprattutto, la Spd deve
ritrovare una propria forza" altrimenti, "così, muore".
"Credo che Merkel non abbia deciso cosa fare e che stia
pensando seriamente se debba ritirarsi o meno e comunque
dipenderà tutto dall'atteggiamento della Csu", e dal fatto se
nell'Unione "troveranno un modo di convivere", ha detto Bolaffi
rispondendo a domande sulla possibile quarta candidatura della
cancelliera. "Se la Csu pensa che Merkel" le debba andare
incontro "in ginocchio, mi pare difficile che si vada a un
accordo fra i due partiti. Ovviamente" verranno compiuti "tutti
gli sforzi possibili perché trovino un accordo e l'Unione
continui a funzionare: non credo che la Csu voglia rischiare una
presentazione di liste della Cdu in Baviera, mi parrebbe una
follia", ha detto ancora Bolaffi, la cui più recente
pubblicazione è stato "Cuore tedesco. Il modello Germania,
l'Italia e la crisi europea" (2013).
Ora "ci sarà una fase di respiro fino alle elezioni in
primavera in Nordrhein-Westfalen", il Nordreno-Vestfalia:
"quelle sì elezioni decisive" perché portano al voto 12-13
milioni di persone e si dice "che chi vince lì ha in mano" la
vittoria alle politiche, ha previsto ancora Bolaffi. (ANSA).