Al via a Colonia al corteo pro Erdogan. In mattinata sono arrivati i manifestanti a sostegno del presidente turco dopo il fallito golpe, così come quelli che prenderanno parte ad altre tre contro manifestazioni organizzate nella città renana da movimenti tedeschi di sinistra e da un gruppo di estrema destra locale islamofobo. La polizia, che ha schierato un imponente dispositivo di sicurezza con 2.700 uomini, si attende la partecipazione di trentamila persone.
Migliaia le bandiere turche e tedesche.
La manifestazione "contro il colpo di Stato e per la democrazia" e' stata promossa dalla Uetd, l'Unione dei democratici europei turchi, una lobby tedesca pro Erdogan. A Colonia e nella regione del Nord Reno-Westfalia si concentra oltre un terzo dei circa tre milioni di turcofoni che vivono in Germania, rappresentando la più nutrita etnia del Paese dopo quella tedesca. La Corte costituzionale di Karlsruhe ha proibito la diffusione di un video messaggio di Erdogan alla manifestazione in collegamento diretto per evitare di esacerbare gli animi, con la motivazione formale che la Costituzione non permette interventi diretti di esponenti di governi stranieri a manifestazioni pubbliche in Germania: una decisione che ha destato proteste da parte di Ankara, dove un portavoce della presidenza turca ha definito la decisione tedesca "inaccettabile" e ha chiesto "spiegazioni". Alla manifestazione, che è stata aperta con l'esecuzione degli inni nazionali turco e tedesco e con un minuto di silenzio per le vittime del tentativo di colpo di Stato del 15 luglio in Turchia. Parteciperà comunque un esponente del governo turco, il ministro della Gioventu' e dello Sport, Akif Cagatay Kilic, che dovrebbe prendere la parola dal palco. Il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier, non ha nascosto le inquietudini di Berlino per la manifestazione di oggi e intervistato dalla 'Suddeutsche Zeitung' ha detto che "non va bene importare da noi le tensioni della politica interna turca e intimidire le persone che hanno altre convinzioni politiche". Ad aumentare le tensioni tra Berlino ed Ankara, iniziata dopo l'ok del Bundestag alla risoluzione del genocidio degli armeni, anche la richiesta turca alla Germania di estradare i membri considerati vicini a Fetullah Gulen che si trovano sul territorio tedesco.