(ANSAmed) - BEIRUT, 2 MAG - La protesta per la strage di
civili nei bombardamenti ad Aleppo investe Facebook, accusata di
non avere attivato lo stesso sistema utilizzato dopo le stragi
di Parigi e di Bruxelles che aveva permesso agli utenti di
comunicare a parenti ed amici che erano in salvo.
La televisione panaraba al Jazira sottolinea che Facebook non
ha risposto alle sue richieste di sapere se tale sistema, il
Safety Check, verrà messo a disposizione in futuro. Tuttavia in
precedenza il gigante dei social media ha risposto alle critiche
affermando che "durante una crisi in corso, come una guerra o
un'epidemia, il Safety Check nella sua forma attuale non è così
utile, perché non c'è un chiaro punto di inizio o di fine e,
sfortunatamente, è impossibile sapere quando qualcuno è
effettivamente 'salvo'".
Intanto migliaia di utenti hanno colorato di rosso le foto
dei loro profili nel tentativo di attirare l'attenzione su
quanto sta avvenendo ad Aleppo, rispondendo agli appelli diffusi
via Twitter con gli hashtag #MakeFacebookRed e #AleppoIsBurning.
Secondo un bilancio dell'Osservatorio nazionale per i diritti
umani (Ondus), oltre 250 civili sono morti negli ultimi nove
giorni nei bombardamenti del governo e dei ribelli ad Aleppo.
(ANSAmed).