Il Congresso dei deputati spagnolo ha definitivamente bocciato la candidatura a premier del segretario socialista Pedro Sanchez. Appoggiato solo dal partito di centrodestra Ciudadanos, Sanchez ha ottenuto 131 voti a avore (90 Psoe, 40 Ciudadanos, un nazionalista delle Canarie), 219 contrari. Nonostante gli appelli delle ultime ore del Psoe, Podemos non si è mosso dalla linea del 'no'. Sulla sponda opposta è rimasto irremovibile anche il Pp del premier uscente Mariano Rajoy. Dalla fine della dittatura franchista solo due candidati premier, Leopoldo Calvo Sotelo nel 1981 e José Luis Zapatero nel 2004, erano stati bocciati al primo turno. Ma erano passati al
secondo. A due mesi e mezzo dalle politiche del 20 dicembre che hanno prodotto un Congresso quasi ingovernabile, con la morte del bipartitismo Pp-Psoe e l'irruzione dei partiti del 'nuovo', Podemos a sinistra e Ciudadanos al centrodestra, la Spagna rimane immersa nel caos politico. I socialisti hanno tentato fino all'ultimo di convincere i 65 deputati di Podemos almeno ad astenersi ma i 'viola' hanno tenuto duro