La stampa londinese lo ha ribattezzato "Jihadi Jack", descrivendolo come "il primo jihadista bianco" britannico - ossia il primo anglosassone - partito per la Siria per unirsi all'Isis. Ma lui, Jack Letts, 20 anni, figlio di una famiglia borghese, liberal e laica di Oxford, si fa vivo per negare tutto. O almeno per negare di aver aderito all'Isis. Lo riporta l'Independent, che scrive di aver avuto uno scambio esclusivo di messaggi privati via Facebook dopo che il suo volto e la sua storia erano apparsi sui media.
Il ragazzo, convertitosi all'Islam sull'onda dello sdegno suscitato dalla guerra in Siria e d'una iniziale militanza nell'attivismo online anti-Assad, non smentisce la sua adesione all'Islam, ne' d'essere partito per "il Medio Oriente". Ma, a dispetto delle foto da lui stesso postate sul web dalla zona di Raqqa, roccaforte siriana dell'Isis, contesta con sarcasmo le ricostruzioni dei giornali sul suo presunto arruolamento fra i jihadisti. "La formula dei media e' semplice: un giovane inglese diventa musulmano + va in Medio Oriente + segue l'Islam = Isis = mangiare bambini = male", polemizza. Letts non conferma, ma neppure smentisce invece di farsi chiamare ora Abu Mohamed ne' di aver sposato una donna irachena, giunta in Siria da Falluja. Mentre sugli slogan radicali e i messaggi inneggianti alla 'guerra santa' diffusi via Facebook, sostiene che qualcuno potrebbe essere riuscito a introdursi nel suo profilo.