"L'Isis in Libia attende il momento propizio per intervenire in Tunisia" e destabilizzarla. "Ma lo Stato è forte e resisterà con determinazione". In un discorso televisivo alla nazione sulle proteste sociali che da quasi una settimana agitano il Paese nordafricano, il presidente della Repubblica Beji Caid Essebsi punta il dito contro forze interne ed esterne e mette in guardia dalla minaccia jihadista che attende alle frontiere per approfittare della situazione. Oggi è stato decretato il coprifuoco notturno in tutto il Paese che attraversa la crisi peggiore dalla rivoluzione dei Gelsomini di cui è stato appena celebrato il quinto anniversario. La misura è in vigore dalle 20 alle 5 del mattino su tutto il territorio dopo che anche ieri erano proseguiti fino a notte fonda i disordini a Kasserine e in molte altre città: da Sfax a Biserta, da Sousse a Kairouan fino alla periferia di Tunisi, nella cité Etthadamen, dove è stata saccheggiata una banca, con un bilancio di 16 arresti e 44 agenti feriti (tre della protezione civile).
Le forze dell'ordine riportano calma a Etthadamen - Sono terminati i disordini in Tunisia, in gran parte provocati da piccoli gruppi di vandali che hanno sfidato il coprifuoco notturno per creare caos. A Citè Etthadamen, quartiere popolare della periferia di Tunisi - già teatro ieri sera di scontri tra forze dell'ordine e manifestanti - è stata effettuata una grande operazione di sicurezza da parte delle forze dell'ordine che ha portato a numerosi arresti. A Boji Cedria, governatorato di Ben Arous, le forze dell'ordine hanno respinto un attacco di un gruppo di protestatari grazie all'utilizzo di gas lacrimogeni. Disordini sedati anche al quartiere Kram di Tunisi e citè Intilaka. Le forze dell'ordine controllano la situazione, che è tornata alla normalità. Un elicottero dell'esercito sorvola ancora molti quartieri della capitale. Il coprifuoco terminerà alle ore 5.00 del mattino.