La leader dell'opposizione birmana Aung San Suu Kyi ha compiuto oggi 70 anni, "festeggiando" l'evento con un video messaggio ai suoi connazionali in cui ha rivolto un appello per una "politica pulita" in vista delle elezioni previste entro fine anno. "Non imbrogliate la gente e non usate mezzi disonesti per il successo del vostro partito", ha detto "la Signora" in un video in birmano postato sulla pagina Facebook della sua "Lega nazionale per la democrazia", che si presenta da favorita al voto.
In a video message delivered in Burmese on the occasion of her 70th Birthday, Daw Aung San Suu Kyi thanked her friends and supporters for their Metta (loving-kindness), which had been a source of great strength over many years. Ahead of the coming elections, Daw Suu called for ‘clean politics’, and urged all parties to avoid methods that might harm others, noting that only through clean politics would Burma see peace and development. Daw Suu noted that the most important lesson she had learnt from thirty years in political life was that every single individual has the potential to contribute in a positive way to his or her country and to the world. Daw Suu ended her message by wishing her listeners happiness and prosperity on their journeys through life. Daw Suu will celebrate her birthday today in Naypyidaw, where she will be attending Parliament. She will then travel to Rangoon for the National League for Democracy’s Central Committee meeting on 20th June, where she will deliver the opening address.
Posted by Aung San Suu Kyi on Giovedì 18 giugno 2015
"Se avrò la possibilità di vivere per altri vent'anni, voglio vedere una Birmania sviluppata e un popolo birmano rispettato nel mondo", ha aggiunto il premio Nobel per la Pace. Suu Kyi, che trascorrerà la giornata nella capitale Naypyidaw, sta attraversando una delicata fase nel passaggio da icona della dissidenza a politica di professione. La sua reputazione di paladina dei diritti umani è stata seriamente intaccata all'estero dai suoi silenzi sull'emergenza umanitaria di cui sono vittima i Rohingya, oltre un milione di musulmani che vengono sistematicamente discriminati in Birmania. Al contempo, in un clima di diffusa intolleranza, molti birmani considerano Suu Kyi troppo morbida verso la minoranza musulmana nel Paese a vasta maggioranza buddista. Secondo molti analisti, il silenzio di Suu Kyi sulla questione si spiega anche con il timore di perdere una valanga di voti nel caso prendesse posizione a favore dei Rohingya. Anche in caso di vittoria elettorale, la Costituzione birmana contiene una clausola che impedisce a Suu Kyi di diventare presidente, in quanto moglie di uno straniero (è vedova di un britannico) e madre di due figli con altro passaporto.