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Isis: Fabius, sarà una lotta di lungo termine

Ministro Esteri francese parla alla riunione della coalizione a Parigi

Quella contro l'Isis "sarà una lotta di lungo termine, bisogna saperlo": lo ha detto il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, rivolgendosi alla stampa durante la riunione ristretta della coalizione anti-Isis a Parigi. Oggi, ha aggiunto, la coalizione ha dato prova di "unità e determinazione comune per combattere i terroristi dell'Isis, che sono dei finti religiosi e dei veri criminali". Ventiquattro ministri (per l'Italia Paolo Gentiloni) e rappresentanti di istituzioni internazionali si sono riuniti al Quai d'Orsay in un momento particolarmente difficile per la coalizione, a pochi giorni dalla caduta di Palmira in Siria e di Ramadi in Iraq.

"Dopo alcune cose che non sono andate bene a Ramadi e Palmira, oggi c'è un rilancio dell'impegno della coalizione, l'impegno del governo di Baghdad alla riconquista di Ramadi e l'impegno a una politica inclusiva da parte del governo iracheno sia nei confronti della comunità sunnita sia nei confronti dei curdi": lo ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, a margine della riunione ministeriale della coalizione anti-Isis a Parigi.

"L'Isis non è solo una minaccia per la regione, ma per il mondo": lo ha affermato il primo ministro iracheno Haidar al Abadi a Parigi dove oggi partecipa ad una riunione dei ministri degli Esteri dei 24 Paesi che fanno parte della Coalizione. "Bisogna formare il flusso di combattenti", ha aggiunto il premier iracheno, ricordando che si tratta spesso di "stranieri" e non di iracheni.

Miliziani dello Stato islamico sono avanzati nelle ultime 24 ore nel nord della Siria, vicino Aleppo, contro postazioni di insorti anti-regime, mentre l'aviazione governativa siriana ha bombardato le stesse postazioni facilitando così l'avanzata dell'Isis. Lo riferiscono fonti ad Aleppo. I jihadisti hanno conquistato Souran e Talalin a est di Marea, e si apprestano a prendere il controllo della cittadina a nord della metropoli. Raid governativi hanno colpito Marea, in mano agli insorti.

L'iniziativa rientra nella serie di incontri regolari fra i membri della coalizione, ma giunge in un momento particolarmente delicato della situazione per i recenti successi dei jihadisti dello stato islamico. In discussione i bombardamenti aerei della coalizione, che né in Siria né in Iraq hanno dato gli effetti desiderati. Negativa sembra anche l'esperienza della formazione dell'esercito iracheno, in fuga davanti ai combattenti di Daesch
che attaccavano Ramadi.

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