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Dopo Dallas l'Isis minaccia nuovi attacchi in Usa

Rivendicato nuovamente anche attentato di ieri a mostra Maometto

 <L'Isis, rivendicando l'attacco all'evento sulle vignette di Maometto a Dallas, promette altre attentati in futuro. "Vi diciamo America che quello che sta arrivando sara' piu' doloroso e piu' amaro, e vedrete come i soldati del califfato vi colpiranno"./p>

 

L'Isis ha anche rivendicato la sparatoria di domenica sera ad una mostra di vignette su Maometto in Texas: dopo il tweet di ieri di un presunto combattente del gruppo terroristico, una dichiarazione audio è stata trasmessa dalla radio dell'Isis - Al Bayan - secondo cui "due soldati del califfato" hanno eseguito l'attacco. Ieri il tweet del presunto combattente affermava che l'attacco era stato eseguito da due sostenitori dell'Isis.

E' stato identificato il secondo dei due uomini autori dell'attacco contro la mostra di vignette su Maometto in Texas. Lo riferisce il Washington Post. Si tratta di Nadir Soofi, 34 anni, coinquilino dell'altro attentatore.

Uno degli attentatori di Dallas è cittadino americano. Si chiama Elton Simpson, dell'Arizona, residente a Phoenix. Secondo la Abc sarebbe una vecchia conoscenza dell'Fbi, precedentemente indagato per terrorismo.
Nulla si sa ancora sull'identita' del secondo assalitore. Simpson - secondo le indiscrezioni ottenute dalla Abc - fu in particolare giudicato colpevole e condannato per aver mentito all'Fbi circa i suoi programmi di
recarsi in Africa, probabilmente per arruolarsi nelle fila dei militanti jihadisti. Ma un giudice - spiega sempre la Abc - arrivo' alla conclusione che non ci fossero prove sufficienti per tenerlo in carcere. Ci sarebbe lui dietro alla serie di tweet con l'hastag #TexasAttack postati una trentina di minuti prima l'attacco di Dallas.
Un combattente dell'Isis ha affermato via Twitter che la sparatoria di ieri sera ad una mostra di vignette su Maometto in Texas e' stato eseguito da due sostenitori dell'Isis. Poco prima, aveva rilanciato una presunta rivendicazione dell'attacco. Lo riferisce Rita Katz, che dirige il sito di monitoraggio dei jihadisti online, Site. Poche ore prima del tentato attacco, uno dei due uomini avrebbe postato sui social media un giuramento di fedelta' all'Isis.

CHARLIE HEBDO: GUARDA LO SPECIALE

Non sono ancora stati identificati i due uomini uccisi dalla Polizia a Garland, in Texas, dopo che avevano aperto il fuoco nei pressi di un evento dedicato a vignette raffiguranti il profeta Maometto. I corpi non sono stati ancora rimossi dal luogo della sparatoria perche' troppo vicini all'auto su cui viaggiavano e che e' oggetto dell'intervento di artificieri in quanto si teme la presenza di esplosivi. Lo ha spiegato Joe Harn della Polizia di Garland. A quanto si apprende, inoltre, uno degli attentatori e' morto sul colpo sotto i colpi della Polizia, mentre il secondo e' rimasto dapprima ferito e ha tentato di raggiungere la sua borsa quando gli agenti gli hanno nuovamente sparato contro, uccidendolo. L'evento a Garland era stato organizzato dalla 'American Freedom Defense Initiative', un'associazione nota per le sue posizioni anti-Islam, e dalla attivista e blogger Pamela Geller che aveva spiegato di aver voluto la mostra e la conferenza proprio al Curtis Culwell Center in quanto nello stesso luogo era stato ospitato un evento di un gruppo musulmano dopo gli attacchi di Parigi contro Charlie Hebdo lo scorso gennaio, secondo quanto riferisce il New York Times.
L'attacco dimostra "quanto fosse davvero necessario il nostro evento", ha osservato l'attivista e blogger Pamela Geller, presidente della American Freedom Defense Initiative (Afdi), organizzazione con base a New York che ospitava la gara di vignette su Maometto.


A quattro mesi dagli attacchi di Parigi contro il settimanale Charlie Hebdo (GUARDA I VIDEO) la paura arriva fino in Texas, negli Stati Uniti, dove due uomini sono stati uccisi dalla polizia nella sera di domenica a Garland, nei pressi di Dallas, fuori da un centro cittadino dove era in corso un evento che prevedeva una mostra di vignette raffiguranti il profeta Maometto e cui partecipava il politico ultraconservatore olandese Geert Wilders noto per le sue posizioni anti-Islam.

Secondo le prime ricostruzioni, due uomini a bordo di un'auto hanno raggiunto la sede dell'evento, il Culwell Event Center, poco prima della sua conclusione e, dal parcheggio antistante l'edificio, hanno aperto il fuoco ferendo un addetto alla sicurezza disarmato. I poliziotti hanno risposto agli spari uccidendo i due uomini. Una squadra di artificieri è stata inoltre chiamata sul posto per ispezionare l'auto nel timore che vi potessero essere esplosivi e, a quanto si apprende, sul luogo della sparatoria è poi entrata in azione anche l'Fbi.

La zona è stata immediatamente transennata mentre all'interno dell'edificio sono rimaste circa 40 persone che avevano partecipato all'evento organizzato dall'"American Freedom Defense Initiative", un'associazione di base a New York, in nome della libertà di espressione. All'evento era legata una mostra di vignette raffiguranti Maometto e una competizione che avrebbe premiato il disegno più efficace con 10mila dollari. Gli organizzatori hanno affermato di aver ricevuto per il concorso "oltre 350 vignette di Maometto provenienti da tutto il mondo". Ma durante l'evento era previsto anche l'intervento di alcuni personaggi tra cui il principale era il politico olandese Wilders che con un tweet ha comunicato di essere in salvo. Nello stesso posto aveva avuto luogo alcuni mesi fa un evento organizzato dalla comnità musulmana.
(Nella foto l'attivista e blogger Pamela Geller)

Le forze di sicurezza a Garland ritengono che non vi siano altre persone coinvolte nell'attacco ed hanno riferito che la sparatoria è stata molto breve con i due subito colpiti dagli agenti. Resta comunque in forze nella zona il dispositivo di sucurezza, con alcuni esercizi commerciali dei dintorni evacuati oltre che i partecipanti all'evento mentre resta al momento sul posto l'auto usata nell'attacco come anche i corpi senza vita dei due autori. In vista dell'evento era stato previsto un rafforzamento della sicurezza attorno all'edificio, tra i poliziotti in servizio e guardie private impiegate per l'occasione. Al momento tuttavia le autorità locali affermano che non vi fossero state minacce o sentori di pericolo prima dell'evento mentre ci si chiede già quale sia la natura dell'attacco: se si tratta di "lupi solitari" come accaduto a Copenaghen o se sia un'azione legata ad una organizzazione.

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