Apostasia, Meriam partita per Usa con famiglia
Era stata condanna a morte in Sudan per apostasia
Meriam, la donna sudanese condannata a morte nel suo paese per apostasia ed espatriata con l'intervento del governo italiano, è partita giovedì mattina per gli Stati Uniti con la famiglia dall'aeroporto di Roma Fiumicino. Lo rende noto la presidente dell'ong Italians for Darfur, Antonella Napoli.
Meriam è partita a mezzogiorno diretta a Filadelfia, insieme a tutta la famiglia: il marito Daniel Wani, cittadino sud-sudanese e americano, i figli Martin di un anno e mezzo, e Maya, partorita in carcere il 27 maggio. La famiglia raggiungerà il New Hampshire, dove vive un fratello di Daniel, Gabriel.
Meriam e i suoi erano arrivati a Roma il 24 luglio, su un volo dell'Aeronautica militare, accompagnati dal viceministro agli Esteri Lapo Pistelli, che aveva condotto la trattativa con il governo sudanese per il loro espatrio. "In questi giorni sono stati ospiti di una struttura del Ministero dell'Interno a Roma, sotto protezione - spiega Antonella Napoli -. Li ho incontrati e mi hanno raccontato di essere stati trattati benissimo, seguiti e coccolati. Hanno fatto un giro in auto per tutti i luoghi turistici di Roma, hanno visitato il Colosseo, hanno fatto shopping. Domenica sono andati a messa alla Basilica di San Paolo".