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Ucraina: prima riunione tavolo unità nazionale a Kiev

Invitato per l'est russofono oligarca Akhmetov, ma non insorti

E' previsto questo pomeriggio nel palazzo del Parlamento di Kiev l'inizio della prima seduta del tavolo d'unità nazionale organizzato dal governo ucraino per cercare di mettere fine alla crisi politica in atto nel Paese e agli scontri armati tra i separatisti filorussi delle regioni sud-orientali e le truppe fedeli a Kiev. All'incontro parteciperanno politici nazionali e "di tutte le regioni", esperti, ministri, rappresentanti religiosi e della società civile, due ex presidenti ucraini (non ci sarà il protagonista della Rivoluzione arancione filo-occidentale Viktor Iushenko) e i candidati alle ormai prossime presidenziali del 25 maggio.

Non sono però stati invitati i rappresentanti dei separatisti armati, che Kiev bolla come "terroristi". Ci sarà invece l'uomo più ricco d'Ucraina, Rinat Akhmetov, imprenditore dell'est ed ex finanziatore del deposto presidente Viktor Ianukovich. Akhmetov è stato indicato dal "governatore popolare" dell'autoproclamata Repubblica di Donetsk, Pavel Gubarev, come uno dei finanziatori degli insorti, cosa che l'oligarca ha smentito insistendo di essere per una larga autonomia delle regioni russofone dell'est ma dentro un'Ucraina "unita".

Intanto si continua a combattere e a morire. Due soldati ucraini sono morti e altri due sono rimasti feriti dopo che il loro veicolo semovente di artiglieria ha preso fuoco nella regione di Kherson. Lo riferisce oggi il ministero della Difesa di Kiev dando conto di un episodio, dai contorni ancora non chiari, che risulta essere avvenuto ieri. Sempre ieri almeno sette militari di Kiev sono stati uccisi in un'imboscata dei miliziani filorussi nei pressi di Oktiabrsk, a circa 20 chilometri da Kramatorsk, e altri sette sono rimasti feriti. Si tratta dell'attacco più sanguinoso contro le truppe regolari di Kiev da quando - circa un mese fa - il governo ucraino ha lanciato un'operazione militare contro i separatisti.

I controversi referendum separatisti delle regioni di Donetsk e Lugansk hanno dato "risultati convincenti" di cui "le autorità di Kiev e tutti gli altri dovrebbero tenere conto", ha affermato il presidente della Duma russa, Serghiei Narishkin, pur ammettendo "errori durante il voto". La legittimità delle presidenziali ucraine del prossimo 25 maggio è "incompleta", ha aggiunto Narishkin, ma "è evidente che non svolgere le elezioni sarebbe persino più triste, quindi è necessario scegliere il minore dei due mali".

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