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Gb: scatta la legge, primi matrimoni gay

Cameron, Stato riconoscerà rapporti nello stesso modo

Già celebrati tra le bandiere arcobaleno i primi matrimoni gay in Inghilterra e Galles subito dopo la mezzanotte, all'entrata in vigore della nuova legge. Insomma, come ha spiegato il premier David Cameron, ''non sarà più importante in Gran Bretagna sapere se sei eterosessuale o omosessuale: lo Stato riconoscerà il rapporto nello stesso modo''.

A Brighton i primi sono stati Neil Allard e Andrew Wale: ''siamo sempre più consapevoli - dice Wale - di quanto siamo fortunati a vivere in una parte del mondo relativamente tollerante''. La riforma entrata in vigore ha soprattutto un valore simbolico: le coppie omosessuali già godono degli stessi diritti genitoriali delle coppie eterosessuali: possono ad esempio adottare bambini, ricorrere alla fecondazione assistita o alla maternità 'surrogata'. ''Non volevamo sposarci finché la nostra unione non fosse stata equivalente a quella di mia madre e mio padre'', ha spiegato Teresa Millward, 37 anni, che ha sposato nello Yorkshire la sua compagna da 11 anni.

A differenza di quanto è avvenuto in Francia, dove i matrimoni gay hanno creato feroci polemiche, la legge inglese, approvata nel luglio 2013 dal parlamento, non ha suscitato quasi nessuno scalpore nell'opinione pubblica. La maggior parte dei cittadini britannici si dichiara infatti favorevole alla riforma. Un sondaggio della Bbc (sono state interpellate 1.007 persone) pubblicato venerdì mostra però che il 22% degli intervistati rifiuterebbe un invito a un matrimonio gay. 

In tutto questo, per la prima volta nel Regno Unito la popolazione sposata costituisce una minoranza, mentre cresce a un ritmo senza precedenti il numero di single, che secondo cifre ufficiali costituisce il 35% degli over 16. Quello dei "non sposati" è il gruppo demografico che è cresciuto più rapidamente tra il 2001 e il 2011, il periodo preso in considerazione dallo studio basato su dati di censimento: dai 12,5 milioni del 2001 ai 15,7 milioni del 2011. E in particolare è la fascia di età compresa tra i 30 e i 49 anni, quella tradizionalmente più associata all'idea di matrimonio, che registra il più accelerato moltiplicarsi di single.

Complessivamente è "non sposato" il 51% della popolazione britannica dai 16 anni in su, nel 2001 era il 47%. Lo studio fornisce anche una fotografia precise su come i - molti - single sono distribuiti sul territorio nazionale: Londra è in cima alla lista, rientrano infatti nel perimetro urbano della capitale otto delle 10 municipalità con la più alta concentrazione di donne e uomini non sposati, per il quartiere di Islington sembra essere luogo eletto. Seguono Lambeth (sud di Londra), Hackney (est) e Tower Hamlets (est). La città di Manchester è al sesto posto.

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