Viviana Toniolo sta vivendo giorni assai particolari: “Qualche giorno fa - scrive per questo Magazine - ho ricevuto questo messaggio da un amico: “Il teatro è in agonia... che fare?” Mi ha colta in un momento in cui ero abbattuta e spaventata per il futuro del Teatro Italiano. Riporto quello che ho risposto istintivamente: “Che fare... Arrabbiarsi? Lo siamo già tutti. Combattere? Insieme a chi? La nostra categoria è specializzata a non essere unita. Un'infinità di associazioni, gruppi e chi più ne ha ne metta; ci vuole una visione d'insieme: troppe sono le voci con tante istanze diverse, ognuno guarda al proprio orticello, mentre occorrerebbe una voce unica che raccolga ed esprima le istanze di tutti! Se non si è uniti non si vincono le battaglie. Sperare? Ormai manca la fede. Forse sperare in noi stessi, portare avanti la nostra professione con capacità, talento, generosità qualità necessarie per farci amare dal pubblico: solo il pubblico ci può salvare”. Cancellato l'abbattimento e lo spavento, ho rialzato la testa".
Poi Viviana guarda avanti: "Per il futuro del Teatro Vittoria e della Compagnia Attori e Tecnici - continua la direttrice artistica del Vittoria - , stiamo prevedendo una stagione con due percorsi possibili: il primo, ipotizzato prima della pandemia, con grandi produzioni e compagnie numerose, che, attualmente, con poco pubblico ammesso nelle sale e l'obbligo della distanza fra gli attori, sarebbe impossibile da percorrere; il secondo, compatibile con le regole e i criteri previsti per il teatri. Inoltre, abbiamo aperto le porte a dieci nuovi giovani soci meritevolissimi che, con il loro entusiasmo, collaboreranno con noi a nuovi progetti. Questo è quello che accadrà al Vittoria per iniziare una nuova era che sono certa ci darà la forza di vincere anche questa battaglia, augurandoci che in autunno ci siano le condizioni per ripartire senza che venga penalizzata l’economia dei teatri".