L’Aspromonte è terra di ‘ndrangheta e per anni (e forse ancora oggi) ha nascosto nelle sue pieghe inaccessibili diversi latitanti. Il sacerdote lo sa. E sa che magari sono in odore di mafia anche alcuni tra i tanti che lo vanno a cercare per parlare o confessarsi. “Ma se la Chiesa non è aperta al peccatore a chi porta la salvezza?”, risponde padre Ernesto con un sorriso candido come il suo saio.