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I custodi e i cultori del verde romano

Il servizio giardini e il semenzaio del parco di San Sisto a porta Metronia nascono sotto il dominio napoleonico, nel 1810, quando il prefetto francese De Tournon stabilisce di creare un vivaio romano per coltivare le piante da usare nei nuovi viali e parchi pubblici di Roma. Il luogo prescelto fu una ampia vallata compresa tra il Celio e le Terme di Caracalla. Il terreno era appartenuto al Monastero Domenicano di San Sisto all'Appia dall'anno 1122 ed era attraversato da un corso d'acqua chiamato "Rivo dell'Acqua Mariana" che aveva la sua sorgente sui colli Albani e Tuscolani. Le strutture dei mulini, chiamate Mola di San Sisto Vecchio e Molella, ancora esistono e ospitano gli uffici del Dipartimento Tutela Ambientale - Servizio Giardini. Al termine dell'occupazione napoleonica della città, i Papi non restituirono l'area alla suore e scelsero di far continuare l'attività.

Nel 1980 il Servizio giardini aveva oltre 1.800 persone, una apprezzata scuola giardinieri ed era considerato un fiore all'occhiello dell'amministrazione capitolina per competenza e professionalità. Ora il personale è di 540 unita, ma sono operativi soltanto 250 lavoratori.

Tra i tanti compiti del servizio giardini ce ne sono tre che hanno dato lustro a questo esercito di "custodi del verde" di Roma e sono il Roseto Comunale, dove ogni anno si svolge un importante concorso internazionale di Roma, la coltivazione di azalee per la tradizionale 'infiorata? della scalinata di Trinità dei Monti e, meno nota ma molto importante, la coltivazione di specie vegetali e floreali rare e pregiate, tra cui le orchidee e le piante carnivore coltivate in apposite serre proprio nel Semenzaio di San Sisto.

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