"Chiederemo a Tap un risarcimento miliardario per danno d'immagine. Se dovessero essere condannati ci risarciranno miliardi di euro, perché il danno è enorme e il vantaggio è zero per la Puglia. A noi di Tap non importa niente". Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, commentando la citazione a giudizio dei vertici della società Tap, il gasdotto in costruzione in Salento.
Comincerà, infatti, il prossimo 8 maggio davanti al Tribunale di Lecce il processo a 18 persone, tra cui i vertici di Tap e alla stessa società, per presunti reati ambientali compiuti nella costruzione del tratto terminale del gasdotto nel territorio di Melendugno, nel Salento. Il procuratore di Lecce, Leonardo Leone De Castris e il sostituto Valeria Farina Valaori hanno notificato un decreto di citazione diretta a giudizio agli imputati. Sono 15 le parti offese, tra le quali la Regione Puglia, 8 Comuni rappresentati, il Ministero dell'Ambiente, il presidente del Comitato No Tap Salento e alcune associazioni.
Tra gli imputati gli attuali vertici della società Tap, Luca Schieppati ed Elisabetta De Michelis, l'ex country manager di Tap Michele Mario Elia, il project manager della società e responsabile in materia ambientale, Gabriele Paolo Lanza; i dirigenti della Saipem, appaltatrice dei lavori di costruzione del microtunnel e del tratto di condotta offshore Albania-Italia, e i titolari delle aziende appaltatrici.