Non è sicuro che Marcello Dell'Utri potrà essere in Italia già giovedì, come indicato ieri da fonti del ministero della Giustizia libanese. Lo hanno sottolineato oggi altre fonti locali qualificate contattate dall'ANSA. Anche dopo l'emissione del decreto di estradizione, che secondo il ministro della Giustizia Ashraf Rifi dovrebbe avvenire tra mercoledì e giovedì, saranno necessari ancora "alcuni giorni" per organizzare le operazioni di trasferimento dell'ex senatore in Italia, hanno sottolineato le fonti.
Venerdì, all'uscita del Consiglio dei Ministri, Rifi aveva detto che probabilmente tra "mercoledì e giovedì" dovrebbero essere state apposte tutte le firme necessarie sul decreto di estradizione: oltre alla sua, quelle del ministro delle Finanze, del primo ministro e del presidente della Repubblica, Michel Sleiman. Quindi, aveva aggiunto, "giovedì il signor Dell'Utri potrebbe essere in Italia". Ma le fonti contattate sabato hanno sottolineato che, una volta notificato il decreto di estradizione ai ministeri degli Esteri, della Giustizia e dell'Interno italiani, gli uffici dell'Interpol a Roma e Beirut dovranno concordare la data della consegna e a quel punto alcuni agenti dell'Interpol saranno inviati dall'Italia con un aereo di linea per prelevare Dell'Utri. I tempi dipenderanno quindi anche dagli orari dei voli. Comunque le fonti hanno sottolineato che "molto difficilmente" tali operazioni potranno essere completate in un solo giorno.
Intanto sono state rafforzate le misure si sicurezza nell'ospedale Al Hayat nel sud di Beirut, dove Marcello Dell'Utri è ricoverato in stato di detenzione. Due agenti armati di mitra rimangono di guardia davanti alla porta chiusa della stanza al quarto piano dove l'ex senatore di Forza Italia è ospitato. Il loro comandante, invece, esce solo un attimo da dentro la stessa stanza per dire che nessun contatto è possibile con il paziente ricoverato.