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Banche: Enria, evitare shock dopo misure sostegno e più Npl

Il presidente del Consiglio di Vigilanza della Bce ha partecipato alla riunione del consiglio dell'Abi

"Avendo scongiurato declassamenti meccanicistici generalizzati, le banche dovrebbero ora impegnarsi a evitare shock improvvisi al termine delle misure di sostegno pubblico e impedire l'accumulo di NPL nel medio e lungo periodo". Lo ha detto Andrea Enria, presidente del Consiglio di Vigilanza della Bce che ha partecipato oggi alla riunione del consiglio dell'Abi.

"La flessibilità in tema di riserve di capitale accordata almeno sino alla fine del 2022 - si legge sulle slide presentate da Enria ai banchieri dell'Abi - deve essere utilizzata per prepararsi al deterioramento del rischio di credito in maniera tempestiva e accurata" Il testo di Enria ricorda quindi che "in tale ottica precauzionale, abbiamo inviato alle banche la comunicazione di luglio sulla capacità operativa per la gestione dei debitori in difficoltà. L'attento monitoraggio di vigilanza ha tuttavia messo in luce un livello di impegno da parte delle banche dell'area dell'euro molto eterogeneo e in alcuni casi carente, inducendo la BCE a chiarire ulteriormente le proprie aspettative sulla gestione del rischio di credito con la lettera di dicembre recante oggetto "identificazione e misurazione del rischio di credito nell'ambito della pandemia di coronavirus".

"Grazie a un orientamento straordinariamente accomodante della politica monetaria si è evitata una reazione prociclica allo shock del COVID-19. In questa fase della crisi, è necessario dedicare estrema attenzione a una misurazione e una gestione accurate del rischio di credito. Ciò non significa annullare la flessibilità concessa a marzo; risulta invece essenziale evitare effetti cliff-edge prociclici in una fase successiva", ha detto Enria, che ha partecipato oggi alla riunione del consiglio dell'Abi precisando che "fin dall'inizio abbiamo sempre sottolineato come le misure di sostegno per dare flessibilità operativa sui piani di rientro sono state date per riflettere le caratteristiche specifiche di questa crisi, ma c'è sempre stata grande attenzione a raccomandare di non modificare i criteri di classificazione". Secondo Enria infatti, "classificare correttamente la clientela resta molto importante, deve essere molto attenta". Il banchiere centrale ha quindi espresso la preoccupazione che una volta terminate le misure di sostegno ci possa essere la tendenza a ritardare riconoscimento di situazioni di deterioramento e se ciò avvenisse si creerebbe una muraglia di prestiti deteriorati difficili da gestire". Quanto alle banche italiane, ha concluso, "siccome hanno fatto uno sforzo enorme, secondo me è molto importante che questi criteri vengano seguiti con attenzione".

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