Il costo della vita è aumentato in media di 285 euro a famiglia in Italia nel 2018 e ha colpito duro soprattutto sulle città del Nord. A Bolzano, secondo un'analisti dell'Unione Nazionale Consumatori sui dati Istat dell'inflazione, la stangata è stata di 632 euro, con un aumento dei prezzi dell'1,6%. I rincari, nella città altoatesina, sono stati dieci volti superiori rispetto a quelli di Potenza, che si sono fermati a 63 euro, grazie al tasso di inflazione più basso d'Italia, 0,3%.
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 La classifica delle città più costose vede al secondo posto Reggio Emilia, dove l'aumento dei prezzi dell'1,8% ha portato una spesa annua supplementare di 505 euro, e al terzo posto c'è un'altra città dell'Emilia Romagna, Forlì/Cesena, dove l'inflazione dell'1,7% ha fatto impennare il costo della vita di 477 euro. In questa Regione si trovano quattro delle dieci città più costose. Ravenna è, infatti, in quinta posizione con una batosta da 449 euro e Bologna al decimo posto con aumenti di 395 euro. Â
  Tra le Regioni, la Lombardia e la Toscana contano due città nella top ten. Le città lombarde più costose sono Lecco, che è al quarto posto nelle classifica nazionale, con rincari di 472 euro e Lodi, al sesto posto (444 euro). Le città toscane dove l'inflazione pesa di più sono invece Pistoia, che risulta la settima città d'Italia per aumenti, con 429 euro, e Arezzo (ottava con 403 euro).
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  Tra le città con i minori rincari, invece, Ancona è il capoluogo di regione più conveniente: qui la seconda inflazione più bassa (+0,4%) genera un esborso aggiuntivo di 87 euro. Dopo Potenza e Ancona, viene Caltanissetta, dove il tasso di inflazione dello 0,6% ha porta un aumento del costo della vita di 117 euro.
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  "Anche se nel 2018 l'inflazione media è rimasta allo stesso livello del 2017, +1,2%, per le famiglie si tratta di rincari che hanno peggiorato pesantemente la loro condizione, dato che gli stipendi e le pensioni non sono certo aumentati quanto il costo della vita", commenta il presidente dell'Unc, Massimiliano Dona. "Finché tutto aumenta, tranne quanto le famiglie percepiscono - conclude - è chiaro che i consumi resteranno al palo, ed il Pil non potrà salire in modo significativo, dato che fino a quando le famiglie non acquistano le imprese non vendono".Â