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Embraco:Calenda,Ue assicura intransigenza contro aiuti stato

Ministro a Bruxelles dopo incontro con Vestager

L'incontro con la Vestager "è andato bene", domani "la commissaria farà una conferenza stampa", ha "molto ben chiaro il problema" e "mi ha assicurato che la Commissione è molto intransigente nel verificare i casi segnalati in cui c'è un problema o di uso sbagliato o non consentito degli aiuti o, peggio, di aiuto di Stato per attrarre da Paesi che sono parte dell'Ue": così il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda a Bruxelles.

"La Vestager capisce che il problema c'è, peraltro hanno una serie di casi che stanno analizzando oltre a quelli che gli abbiamo sottoposto noi. Mi sembrava aperta", ha detto Calenda. La soluzione proposta dall'Italia, cioè "un fondo che in caso di delocalizzazioni verso i Paesi dell'est gestisca la transizione industriale con un'intensità superiore a quella della normale normativa degli aiuti di Stato", per il ministro è "una proposta razionale". Perché "non abbiamo proposto ritorsioni, abbiamo trovato una soluzione che secondo me può funzionare, e che consente, stando dentro ai Trattati, di occuparsi di un tema che è quello delle reindustrializzazioni che sarà centrale delle nostre economie nei prossimi anni". 

- Una deroga ai trattati per singoli casi, come ad esempio quello di Embraco. E' questo che il ministro dello sviluppo Carlo Calenda chiedera' oggi alla commissaria Ue alla concorrenza Vestager. "Ci sono condizioni che sono strutturali", per cui alcuni paesi in una diversa fase di sviluppo come la Polonia hanno un costo del lavoro piu' basso: "io non potrei - ha detto il ministro a Radio anch'io - fare una norma che dice che per Embraco il costo del lavoro è un x più basso, perché sarebbe un aiuto di Stato. Ma penso si possano interpretare i trattati nel senso di dire che in questo specifico caso, cioè di un'azienda che si muove verso la Slovacchia, verso la Polonia, questa normativa può essere derogata. Vedremo quale sarà la risposta della Vestager".
   

 E' rottura con l'Embraco. L'azienda del gruppo Whirlpool dice no alla richiesta di sospendere i 500 licenziamenti nello stabilimento di Riva di Chieri, nel torinese, e va avanti sulla strada della delocalizzazione in Slovacchia della produzione italiana di compressori per frigoriferi. Niente cassa integrazione per consentire di esaminare proposte di reindustrializzazione, spiegano i legali dell'azienda presenti all'incontro.
Un atteggiamento di chiusura che manda su tutte le furie il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, domani a Bruxelles per incontrare il commissario della concorrenza Margrethe Vestager. Delusi e arrabbiati i lavoratori in sciopero, che bloccano il traffico sulla statale Torino-Asti.
"Si conferma un atteggiamento di totale irresponsabilità dell'azienda. Le loro motivazioni dimostrano una mancanza di attenzione al valore delle persone e alla responsabilità sociale dell'impresa", afferma il ministro. "Non ricevo più questa genta... questa gente, perché onestamente ne ho fin sopra i capelli di loro e dei loro consulenti del lavoro italiani che sono qua". Replica stizzito il Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro: la vertenza "non è stata seguita da nessun iscritto all'Ordine, è in fase di valutazione un'azione legale a tutela della categoria".
Il ministro attiverà urgentemente un tavolo con Invitalia per cercare di individuare un percorso di reindustrializzazione. Ma i tempi sono strettissimi perché il 4 marzo si vota, ma soprattutto il 25 marzo finirà la procedura di mobilità e i lavoratori saranno tutti licenziati. Bocciata la proposta di ricorrere al part-time, considerata "inaccettabile sotto ogni profilo, innanzitutto quello etico" da Calenda ma anche dai sindacati. 

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