La manovra approvata dal Consiglio dei Ministri è arrivata sabato al Quirinale ma la firma del capo dello Stato, Sergio Mattarella, potrebbe slittare ancora di qualche ora, proprio per la 'complessità ' del provvedimento più volte evocata dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan.Â
La manovrina, ha detto da Washington il ministro "è quasi una finanziaria che si impernia su quattro punti: aggiustamento, finanziamento alla crescita, risorse per gli enti locali e risorse per il sisma. E' pronto anche il Dpcm per gli investimenti''. I ritardi - il testo è stato approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 11 aprile - "sono dovuti alla necessità di limare il testo", ha aggiunto il ministro.
A rallentare la messa a punto del provvedimento potrebbe essere stata anche la scelta, arrivata a sorpresa, di mettere nero su bianco la volontà di utilizzare il gettito strutturale della manovra sul 2018, circa 5 miliardi, per avviare il disinnesco delle clausole di salvaguardia, che valevano all'inizio 19,7 miliardi. Le risorse andranno in particolare a dimezzare l'aumento dell'aliquota agevolata, che al momento passerebbe quindi dal 10 all'11,5% anziché al 13%.