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Mps e Palazzo Chigi chiedono risarcimento di 48 milioni nel processo a Verdini sul crac

Mps e Palazzo Chigi chiedono i danni nel processo sul crac dell'ex Credito Cooperativo Fiorentino di cui fu presidente Denis Verdini.

La Presidenza del Consiglio, al processo sul crac dell'ex Ccf di cui fu presidente Denis Verdini, ha chiesto il risarcimento dei danni per la presunta truffa sui fondi all'editoria pari a circa 42 mln di euro: il conteggio risulta dai quasi 23 mln percepiti tra 2005 e 2009 dai giornali di Verdini, rivalutati con gli interessi a 28 mln, più un risarcimento danni pari al 50% in più di questa somma. L'Avvocatura dello Stato ha chiesto il sequestro conservativo di 23 mln di beni equivalenti già sotto sequestro penale.

Banca Mps, nelle sue divisioni Capital Service ed ex Banca Antonveneta, ha chiesto un risarcimento di circa oltre 48 milioni di euro ai costruttori Riccardo Fusi e Roberto Bartolomei, più altri co-imputati nel processo sul crac dell'ex Credito Cooperativo Fiorentino a Firenze. Mps è parte civile nel processo che ha anche affrontato la ristrutturazione del debito dell'ex gruppo Btp di Fusi e Bartolomei. Altre richieste di risarcimento sono arrivate dal liquidatore del Ccf e d Bnl, Unipol, BPVi e Mb.

Le accuse sono molte articolate e tra queste c'è quella di mendacio bancario contro Fusi, Bartolomei e collaboratori del loro gruppo, in merito ai finanziamenti ricevuti a suo tempo da un pool di banche per ristrutturare una esposizione complessiva di circa 150 milioni di euro. Le banche, parti civili, hanno chiesto al tribunale stamani di riqualificare, per gli stessi fatti, l'accusa di mendacio bancario nel reato di ricorso abusivo al credito, anche necessario per chiedere i risarcimenti per la mancata restituzione dei prestiti. I legali di Mps hanno chiesto provvisionali immediatamente esecutive per un totale di oltre 22 milioni di euro. Nel calcolo dei risarcimenti sono stati considerati anche 200 mila euro di danno non patrimoniale. 
   

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