La manovra viaggia già verso un impatto di 30 miliardi, 10 in più rispetto alle prime voci circolate in questi giorni. E potrebbe anche superare questa cifra se in autunno, rifatti i calcoli nella nota di aggiornamento, si registrasse un peggioramento sostanziale del livello di deficit atteso. La parola d'ordine è quindi "trattativa" con Bruxelles per ottenere margini di flessibilità in più e confezionare una manovra fortemente improntata alla crescita. "Non dobbiamo attivare altre clausole - spiega una fonte di governo - ma fare una trattativa all'interno delle regole europee che ci sono e arrivare ad una manovra robusta ed incisiva che eviti l'aumento dell'Iva, intervenga su pensioni e produttività ". E proprio in quest'ottica si muove il patto annunciato dal ministro dei Trasporti Graziano Delrio: "è un patto che è stato fatto con il presidente Renzi, il ministro Padoan e la Ragioneria dello Stato per dire che ogni volta che c'e' un investimento concreto e che può essere realizzato, non saranno i limiti di cassa a determinare il blocco di questo investimento". "E' una cosa molto importante - dice -, negli anni scorsi gli investimenti non venivano realizzati e pagati perche' c'era un blocco nelle autorizzazioni. Ora questa liberta' ce l'abbiamo, adesso pensiamo a farli". E pur se ancora non è noto di che cifra si stia parlando è chiaro che 'cantierare' opere pubbliche è già di per se una forte spinta alla crescita.
E l'obiettivo è inoltre "continuare ad attrarre investimenti privati" oltre ai fondi per 20 miliardi sbloccati dall'ultima riunione del Cipe (40 in tutto considerando i fondi per il Mezzogiorno). Altra parte della manovra al centro del dibattito anche nel governo è quella che riguarda le pensioni. Fonti di governo confermano che "sarà un intervento in due tempi: una parte subito e una nel medio periodo". E per partire si ipotizza l'intervento sull'anticipo della pensione e i ricongiungimenti. Ma i sindacati sono contrari all'intervento di banche e assicurazioni per l'Ape. Come farete? "E' un falso problema - spiega la fonte - il rapporto con le banche lo avrebbe l'Inps nel caso avesse bisogno di liquidità . Non il lavoratore che continuerebbe ad avere rapporti solo con l'Inps". E tra le ipotesi sul tavolo c'è sempre quella dell'aumento delle quattordicesime per le pensioni più basse. Ma il tema pensioni inizia anche a scaldare gli animi all'interno dello stesso esecutivo. Il viceministro all'Economia, Enrico Zanetti mette in guardia Renzi: se perde il referendum dovrà andarsene. E spiega che le pensioni non sono la priorità dell'esecutivo: "prima di tutto vengono le norme per aiutare il Paese a crescere, e quindi bisogna evitare l'aumento dell'Iva e ridurre la pressione fiscale sul lavoro. Poi bisogna implementare misure di protezione sociale per chi non ha né lavoro né pensione. E, dopo anni di blocco, bisogna rinnovare i contratti del pubblico impiego. Mi spiace, ma soltanto poi si può pensare a misure redistributive per rendere più generoso il sistema previdenziale". Gli risponde a stretto giro il viceministro dei Trasporti, Riccardo Nencini: "ha ragione Zanetti: servono risorse per le imprese. Ha torto Zanetti quando pensa che pensioni e investimento sulle persone non siano una priorità . E invece aumento delle pensioni minime e sostegno agli studenti meritevoli e in condizione di bisogno devono essere al centro della legge di stabilità ".