Anche nel primo trimestre dell'anno proseguirà la fase di recupero dell'attività economica. Lo rileva l'Istat nella nota mensile sull'andamento dell'economia italiana. L'Istituto sottolinea che la crescita moderata continuerà malgrado a gennaio ci sia stata una "decisa decelerazione" dell'indicatore composito anticipatore dell'economia.
Dopo il lieve aumento della disoccupazione e la diminuzione del numero di occupati a febbraio, "segnali moderatamente positivi per l'evolversi nei prossimi mesi provengono dalle attese formulate dagli imprenditori a marzo (per il successivo trimestre), in miglioramento nel settore manifatturiero e nel commercio, stabili nelle costruzioni e nei servizi".
Nei primi mesi dell'anno, sottolinea l'Istat, gli indicatori congiunturali qualitativi confermano i segnali di debolezza dal lato dell'offerta. Dal lato della domanda, alle incertezze legate all'evoluzione del commercio mondiale si accompagnano la stabilità della crescita dei consumi e i primi segnali di ripresa degli investimenti. Proprio sugli investimenti l'Istat evidenzia "un miglioramento ciclico". Sebbene nel quarto trimestre il tasso di investimento delle società non finanziarie sia rimasto sui minimi storici (18,3%), la variazione congiunturale degli investimenti ha registrato un aumento dell'1%. Nella media del 2015 il valore aggiunto delle società non finanziarie è cresciuto del 2,7% rispetto all'anno precedente e gli investimenti dell'1,5%. Anche il risultato lordo di gestione è tornato positivo (+2,5%) dopo 3 anni di contrazione. Una ulteriore indicazione a favore di una ripresa degli investimenti arriva dai giudizi sugli ostacoli alla produzione: nel quarto trimestre 2015 gli imprenditori manifatturieri hanno segnalato una riduzione del rischio di insufficienza della domanda. Inoltre, i recenti provvedimenti contenuti nella legge di stabilità (superammortamento), il miglioramento delle condizioni creditizie per le imprese e il sostegno ai progetti di investimento in infrastrutture e innovazione del piano Juncker rappresentano ulteriori elementi a sostengono delle aspettative di ripresa del processo di accumulazione del capitale.
Le aspettative degli operatori economici sull'evoluzione dei prezzi mostrano in marzo un deterioramento, segnalando il possibile proseguimento dell'attuale fase deflativa. La correzione al ribasso, continua l'istituto di statistica, appare molto pronunciata per i consumatori, con quasi i due terzi che prevedono prezzi stabili o in riduzione.
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