(di Aldo Baquis)
Un gay sulla pedana elevata di una sinagoga, interessato a leggere di sabato un brano della Torah: tanto e' bastato affinché in una sinagoga di Tel Aviv si scatenasse il putiferio. Nei suoi confronti sono partite contumelie, mentre alcuni hanno cercato di sbarrargli la strada con la forza. L'episodio e' stato denunciato da un rabbino abbastanza noto in Israele, Avi Zarki, e subito la polemica e' divampata. Da un lato, i custodi irremovibili di una tradizione millenaria. Dall'altro quanti vorrebbero aprire le finestre delle sinagoghe ai venti che spirano dal mondo esterno.
Ancora, negli ambienti religiosi di Israele, e' viva l'impressione per il drammatico epilogo della Gay Parade di Gerusalemme dove la scorsa estate un rabbino ortodosso si lancio' contro i partecipanti e trafisse a morte una adolescente. Dieci anni prima Yshai Shlissel, questo il nome dello zelota, aveva colpito partecipanti ad una altra Gay Parade di Gerusalemme, ferendone tre, ed era da poco tornato in liberta'. Un episodio molto meno violento, ma pure significativo, e' stato adesso denunciato dal rabbino Zarki: ne e' stato testimone lui stesso in una sinagoga di Tel Aviv che non vuole meglio identificare, per non imbarazzare i presenti.
''Un vero orrore, una carognata'' ha detto, citato da Maariv. "Era un sabato, recitavamo le preghiere del mattino, quando un giovane omosessuale ha chiesto di poter accedere alla pedana della sinagoga per leggere un brano della Torah in onore del padre, appena deceduto. Ma uno dei presenti - ha proseguito il rabbino Zarki - gli ha gridato: 'Tu sei un omosessuale, vattene, non puoi avvicinarti ai rotoli della Bibbia'". Anche il rabbino responsabile di quella sinagoga era dell' idea di sbarrargli strada e nel luogo di preghiera si e' scatenato il caos. Il rabbino Zarki ha allora battuto un pugno sul proprio podio, ha denunciato il comportamento dei fedeli piu' esagitati e ha scortato il gay perche' potesse recitare le benedizioni del caso accostandosi ai rotoli. ''Chi non gli sta bene - ha detto al pubblico - puo' anche andarsene''. Nessuno e' uscito. Adesso che la polemica e' di dominio pubblico, gli irriducibili rilevano che la Bibbia condanna con parole forti la omosessualità e ricordano che in teoria puo' essere punita con la lapidazione.
Ma nei suoi studi il rabbino Zarki dice di non aver trovato da nessuna parte che gli omosessuali debbano essere ostracizzati, o che sia loro vietato pregare assieme alla loro congregazione L'incidente, affermano alcuni siti web, deriva a quanto pare dalle frizioni fra quanti sono stati educati sistematicamente in istituzioni religiosi e quanti invece, cresciuti da laici, hanno abbracciato l'ebraismo di recente e nella forma piu' esasperata. Da parte sua rabbino Zarki aggiunge un'ultima considerazione di carattere pratico. ''A Tel Aviv - nota - le sinagoghe si svuotano. Se viene un credente che vuole pregare, chi siamo noi per stabilire se abbia commesso peccati?''.