Grecia: da Esm arrivano primi 13 mld, rimborsata Bce

 Arrivano nelle casse di Atene i primi soldi del nuovo piano di salvataggio da 86 miliardi di euro per la Grecia, il terzo programma in poco più di cinque anni. L'Esm, il Fondo salva-Stati, ha infatti approvato la prima tranche di aiuti da 26 miliardi e concesso il primo versamento da 13 miliardi, che "permetterà alla Grecia di rispettare i suoi urgenti obblighi finanziari con il Fmi, la Bce e altre necessità di bilancio", ha dichiarato il direttore dell'Esm Klaus Regling. Ed infatti Atene ha rimborsato 3,2 miliardi di euro di titoli alla Banca Centrale Europea in scadenza oggi, più altri 7,16 miliardi per ripagare un prestito ponte concesso dai 28 Paesi della Ue a luglio. Questi 13 miliardi sono la prima parte di una sotto-tranche da 16 miliardi, i cui restanti 3 miliardi verranno sborsati "al più tardi entro fine novembre, una volta che la Grecia avrà completato ulteriori azioni prioritarie", e serviranno per il rifinanziamento del debito e del bilancio dello stato. La seconda sotto-tranche da 10 miliardi, destinata alla ricapitalizzazione o liquidazione delle banche greche, viene mantenuta in un conto speciale presso l'Esm, che può essere sbloccato previa richiesta di Atene e conferma delle competenti autorità di controllo bancario, e dovrà ricevere un ulteriore via libera finale dal board del Fondo salva-Stati stesso. Con il via libera dell'Esm al nuovo programma per la Grecia, la firma del memorandum e il primo esborso "tutti le parti hanno rispettato i loro impegni e hanno creato un'opportunità per ripristinare la fiducia reciproca e la stabilità finanziaria", ha affermato la Commissione Ue, secondo cui il terzo pacchetto "socialmente equo" e che "tutela le persone più vulnerabili", "se attuato pienamente e in modo puntuale" permetterà alla Grecia di tornare alla crescita in modo "finanziariamente e socialmente sostenibile". Intanto il premier Alexis Tsipras in una missiva al presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, ha chiesto che al posto dell'ex Troika le istituzioni addette a monitorare i passi di Atene diventino cinque. Il premier ellenico, vorrebbe che Bce, Fmi e Commissione Ue fossero a questo punto affiancate dall'Esm e dal Parlamento europeo, che "potrà garantire, come unica istituzione europea votata direttamente, che una politica economica e sociale europea sia legittimata democraticamente".