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Squinzi, superare indice inflazione nei contratti

Finora riconosciuto aumenti retributivi maggiori al dovuto

"Ormai tutti i contratti collettivi nazionali scaduti o in scadenza, hanno riconosciuto aumenti retributivi in misura maggiore rispetto a quanto dovuto, applicando rigorosamente l'indice di previsione dell'inflazione previsto nell'accordo interconfederale del 2009". Lo ha detto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi sottolineando che la situazione "va superata". 

Secondo Squinzi gli aumenti retributivi contrattuali maggiori "rispetto a quanto dovuto" sono frutto dell'andamento negativo dell'inflazione di questi ultimi anni, "quando accadeva il fenomeno inverso - ha osservato il presidente degli industriali - le imprese erano chiamate ad aggiustare le differenze tra aumenti concessi e aumenti retributivi dovuti, riconoscendo ulteriori aumenti salariali". Oggi, "per la prima volta accade l'inverso e le nostre controparti non paiono disposte a riconoscere questa situazione assolutamente nuova". "Un sistema di relazioni sindacali fondato sulle regole, però - ha aggiunto - non può seguire quello che di volta in volta conviene ad una delle parti. Dobbiamo quindi affrontare la questione con onestà e serietà". Per Squinzi il problema non è solo in termini di quantità economiche. "Negli ultimi anni - ha ricordato - abbiamo posto le basi per relazioni sindacali moderne, abbiamo fissato regole per la rappresentanza ed ora c'è da completare la riforma della contrattazione collettiva".

Ccnl sia centrale ma favorisca competitività - "Occorre preservare la centralità del Contratto nazionale di lavoro per avere un sistema di relazioni ordinato ma, al contempo, il Ccnl deve favorire le condizioni perché la contrattazione di secondo livello sia virtuosa". Lo ha detto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, intervenendo ad Ancona all'assemblea di Federmeccanica. "I nodi strategici da affrontare sul piano contrattuale sono chiari - ha aggiunto -, sono la produttività e la redditività, e di conseguenza la competitività".

Austerità non può essere unico strumento stabilità - "Il rigore e l'austerità non possono continuare ad essere i soli strumenti per mantenere la stabilità in Europa e in Italia, un'austerità ottusa e autolesionista". Così Squinzi parlando ad Ancona all'assemblea di Federmeccanica. "Il settore metalmeccanico - ha ricordato - anche nella fase più dura della crisi ha saputo mantenere e perfino migliorare l'export, a prezzo di una sensibile riduzione dei margini ma, come tante altre attività industriali, ha dovuto subire e sta ancora subendo il crollo della domanda interna". "Negli ultimi mesi - ha aggiunto Squinzi - si cominciano a percepire segnali di ripresa, ma siamo ancora molto lontani dai livelli di produzione pre crisi. La metalmeccanica rappresenta l'ennesima riprova che occorre cambiare il passo della politica economica".

Senza riforme non acchiappiamo ripresa - "Bisogna completare le riforme e portarle a un punto più avanzato, perché senza riforme non acchiappiamo la ripresa". Così il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, parlando ad Ancona all'assemblea di Federmeccanica. "Dobbiamo metterci a fare seriamente pulizia in casa nostra", ha aggiunto. Squinzi ha parlato della necessità di proseguire sulla strada delle riforme politico-istituzionali, amministrative e fiscali. "Quel poco di ripresa che stiamo vedendo - ha osservato -, lo 0,3%, è semplicemente dovuto a fattori esterni: il dollaro, il petrolio, il quantitative easing della Banca Centrale Europea. Dobbiamo metterci a fare seriamente pulizia".

Con Jobs act ridotto divario costo lavoro - "Con il Jobs act abbiamo notevolmente ridotto il divario con altri Paesi europei sul costo del lavoro. Bisogna andare avanti, scrivere correttamente i decreti attuativi. Comunque, credo che ce la faremo". Così il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, intervenuto ad Ancona all'assemblea di Federmeccanica.

Bene flessibilità in uscita ma resta nodo crisi - Secondo il presidente degli industriali Giorgio Squinzi, la disciplina della flessibilità in uscita dal posto di lavoro "è migliorata, ma resta aperta la questione cruciale della gestione delle crisi aziendali, che ci costringe a riflettere non solo sulla disciplina dei licenziamenti collettivi ma anche sul rapporto tra ammortizzatori sociali e politiche attive". Per Squinzi, che ha parlato ad Ancona all'assemblea di Federmeccanica, questi sono "temi da affrontare insieme".

Fine del tunnel solo con ripresa consumi interni - "Quello che serve per vedere realmente la fine del tunnel è la ripresa dei consumi interni, altrimenti saremmo costretti a battagliare sulle esportazioni, riducendo i margini. Alcune aziende ce la fanno altre non ce la fanno". Lo ha detto il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, parlando a margine dell'assemblea di Federmeccanica ad Ancona.

 

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