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Istat, nel 2013 sparito quasi mezzo milione posti di lavoro

L'Istituto racconta il 'Belpaese' nel suo annuario. Italiani più preoccupati dal parcheggio che dallo smog ma anche meno fumatori e più soddisfatti della propria salute

Italiani sempre meno occupati e sempre meno istruiti, sempre più vecchi, preoccupati più dalla ricerca del parcheggio che dallo smog, affezionati all'auto e poco avvezzi all'utilizzo dei mezzi pubblici ma anche meno tabagisti e contenti della loro salute. E' il ritratto degli abitanti del Belpaese quadro che emerge dall'Annuario dell'Istat.

Nel 2013 perso mezzo milione di posti di lavoro - Nel 2013 il numero degli occupati si è ridotto a 22,420 milioni, 478mila in meno rispetto al 2012, -2,1%. Un calo che porta il tasso di occupazione per la fascia 15-64 anni al 55,6%, "molto al di sotto del dato Ue, 64,1%". Il tasso di disoccupazione sale al 12,2%, +1,5 punto.

Parcheggio e traffico preoccupano più dello smog - l traffico e il parcheggio preoccupano gli italiani più dell'inquinamento. Nella classifica delle preoccupazioni delle famiglie nella zona in cui vivono si colloca infatti al primo posto il traffico(36,9%), poi il parcheggio(35,2%). L'inquinamento dell'aria è al terzo posto.

Affezionati all'auto più che al bus - Gli italiani restano affezionati all'auto per gli spostamenti. L'automobile è ancora il mezzo di trasporto privato più usato per recarsi al lavoro e a scuola: nel 2014 la usano quasi sette occupati su dieci (68,3%) come conducenti, e poco più di un terzo (35,8%) degli studenti come passeggeri. Per quanto riguarda i mezzi pubblici, invece, meno di una persona over 14 su quattro (23,8%) dichiara nel 2014 di aver usato autobus, filobus e tram.

Sempre meno iscritti all'università - Poco più della metà dei giovani che prendono il diploma si iscrivono all'università: nell'anno accademico 2012-2013, il 55,7%. Erano 72,6 gli immatricolati su 100 diplomati nell'anno 2003-2004. Ad avere il diploma di scuola superiore sono tre persone su dieci e i laureati sono il 12,3%.

Italia sempre meno dei campanili - Diminuisce, per la spending review, il numero dei Comuni. E sta anche cambiando la distribuzione della popolazione, che vede un ritorno verso le grandi città. Al 31 dicembre 2013 sette Comuni su 10 hanno una popolazione pari o inferiore ai 5 mila abitanti.

Non è un Paese per giovani - Italia Paese sempre più vecchio, ed è solo la Germania, in Europa, che ci supera. Secondo l'Annuario Statistico Istat, al 1 gennaio 2013 l'indice di vecchiaia è di 151,4 anziani ogni 100 giovani (148,6 nel 2012), confermando l'Italia al secondo posto nell'Ue a 27 dopo la Germania (160). Grazie alla riduzione dei rischi di morte, prosegue anche nel 2013 l'incremento della speranza di vita alla nascita: per gli uomini da 79,6 del 2012 a 79,8 e per le donne da 84,4 a 84,6: in Ue siamo ai vertici insieme a Svezia, Spagna e Francia.

Meno fumatori, soddisfatti della propria salute - Gli italiani dichiarano di sentirsi ''bene'' e migliorano anche le abitudini alimentari e gli stili di vita: cala, infatti, il numero dei fumatori anche se ben un terzo dei ragazzi non rinuncia alle 'bionde'. Nel 2014, afferma l'Istat, il 70% della popolazione ha dato un giudizio positivo del proprio stato di salute (valore stabile rispetto allo scorso anno), ma più elevato fra gli uomini (73,8%) che fra le donne (66,3%).

Anno nero per il commercio - Non c'è settore che si salvi: le vendite al dettaglio - secondo l'istituto - ad ottobre restano ferme rispetto a settembre, mentre scendono dello 0,8% su base annua, registrando così il sesto calo consecutivo nel confronto tendenziale. L'Istat non vede alcun settore in territorio positivo, incluso il comparto dei farmaci (-1,4%).  'Salvi' solo i discount: ottobre si chiude in positivo per i bilanci dei discount alimentari, che registrano un aumento annuo delle vendite del 2,8%, seguiti a distanza dai supermercati (+0,2%). Nel complesso per la grande distribuzione c'è un arretramento, seppur lieve (-0,1%). A fare peggio sono però, anche stavolta, i piccoli negozi (-1,5%).

Delitti in lieve aumento - Nel 2012 sono stati due milioni 818.834 i delitti denunciati dalle forze di polizia all'autorità giudiziaria, il 2% in più dell'anno precedente. Risultano in forte aumento le truffe e frodi informatiche (+10,5). Incrementi più contenuti si registrano per estorsioni (+6,2%), ricettazione (+5,5%), rapine e furti (+5,1% e 4,1% rispettivamente). In calo, invece, lo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione (-13,2%), i tentati omicidi (-5,3%) e gli omicidi volontari (-4%).

Quasi una famiglia su cinque paga il mutuo -  Tra le famiglie proprietarie della casa in cui vivono, ben il 73,4%, il 16,6% sta pagando un mutuo (quota pressoché stabile rispetto agli anni precedenti). In particolare la percentuale delle famiglie 'titolari' sale rispetto all'anno precedente (quando era al 72,4%), mentre scende lievemente la quota di quelle in affitto (al 16,7% dal 16,9%).

A picco i matrimoni - L'Italia non è un paese per sposati: a livello internazionale la nuzialità risulta tra le "più basse". Hanno, infatti, un quoziente di nuzialità inferiore al nostro (3,5 per mille abitanti nel 2012) "solo", sottolinea l'Istat nell'Annuario, Portogallo, Bulgaria, Slovenia e Lussemburgo. Per quoziente di nuzialità, spiega l'Istat, si intende il rapporto tra il numero di matrimoni celebrati nell'anno e l'ammontare medio della popolazione residente.

Italiani sedentari, sempre meno i viaggi - Nell'ultimo quinquennio gli italiani hanno viaggiato sempre meno facendo registrare una perdita complessiva di quasi 51 milioni di viaggi e circa 263 milioni di notti. La maggior parte dei loro viaggi avviene nel trimestre estivo per motivi di vacanza e ha una durata superiore a tre pernottamenti. Le vacanze brevi subiscono la maggior diminuzione passando da circa 32,3 milioni nel 2012 a circa 24,8 milioni nel 2013. Anche le vacanze lunghe dei residenti con più di 15 anni sono sono molto al di sotto della media Ue, pari nel 2012 a 2,5 viaggi pro capite, contro il dato italiano che supera di poco l'unità.

Italiani leggono poco ma vanno al teatro - Si conferma la scarsa attitudine degli italiani a leggere quotidiani e libri, che la cultura la vivono però fuori casa andando di più a teatro, a concerto, in discoteca e visitando musei. In calo anche l'interesse per il cinema, mentre il piccolo schermo rimane l'attrazione preferita soprattutto tra i bimbi, dai 3 anni in su, e tra gli over 60. La radio può contare su un pubblico affezionato che non cala.

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