'Inflazione in frenata'. L'Istat conferma le stime di due settimane fa: il tasso d'inflazione annuo a maggio si è fermato allo 0,5% dallo 0,6% di aprile, tornando così a frenare. Su base mensile invece l'indice non si limita a rallentare ma segna un calo, seppure lieve, dello 0,1%.
Livorno segna di nuovo una flessione su base annua dei prezzi (-0,4%). E lo stesso avviene per Verona (-0,1%). E' quanto fa sapere l'Istat, diffondendo le variazioni annue dei prezzi a maggio. A Roma l'Istituto registra, invece, prezzi fermi rispetto allo stesso mese del 2013. Insomma per due grandi comuni (oltre i 150mila abitanti) si potrebbe parlare di deflazione (diminuzione annua dei prezzi), mentre la Capitale registra un'inflazione pari a zero.
Codacons, frenata prezzi maggio non rassicura - La frenata dell'inflazione, che a maggio si ferma allo 0,5%, ''è un dato tutt'altro che rassicurante, perché conferma come i consumi degli italiani siano in drastico calo''. Così il Codacons, commentando il dato definitivo diffuso dall'Istat. ''I prezzi scendono perché le famiglie non comprano più'', spiega il presidente del Codacons, Carlo Rienzi.
Consumatori, resta stangata di 216euro annui famiglia  - ''Da mesi sottolineiamo quanto sia inspiegabile ed ingiustificata la, seppur lieve, crescita dei prezzi, che in ogni caso non si è mai arrestata, causando conseguenze sempre più pesanti sui bilanci familiari''. Così Federconsumatori ed Adusbef commentano gli ultimi dati dell'Istat sui prezzi (a un tasso di crescita dello 0,5% a maggio, contro lo 0,6% di aprile). ''Con il tasso di inflazione a tale livello, le ricadute per una famiglia di tre persone saranno - calcolano le due associazioni - di circa 216 euro annui''.