Il governo francese non è contrario all'offerta di General Electric su Alstom. Ma Siemens resta alla finestra e sembra non intenzionata a mollare: la societa' tedesca sarebbe pronta a presentare un'offerta per la rivale francese se le sara' garantito lo stesso accesso alle informazioni finanziarie offerto al colosso americano. Una riunione del consiglio di sorveglianza della società sarebbe in programma martedì, mentre il 30 aprile e' atteso l'annuncio del piano strategico di Alstom.
La 'guerra ' per Alstom, simbolo dell'industria francese, pone il presidente Francois Hollande davanti a un dilemma: a fronte della crescente globalizzazione, Parigi non vorrebbe lasciarsi sfuggire il suo ''gioiello nazionale'', come Alstom è stata definita dal ministro dell'Industria transalpino Arnaud Montebourg. Il governo francese, ha detto ancora dopo un incontro con i rappresentanti delle principali sigle sindacali del settore metallurgico, "prenderà le misure necessarie per difendere gli interessi dello Stato" nella vicenda e ha chiesto all'Autorità dei mercati finanziari (Amf, equivalente della Consob) di vigilare sulle trattative in corso. "Ho dato istruzione all'Amf di garantire la stretta uguaglianza di trattamento tra le offerte di General Electric e Siemens - ha spiegato - Il governo prenderà le misure necessarie per difendere gli interessi dello Stato".
Una 'contraddizione' che si incarna proprio in Arnaud, il ministro che si definisce campione del 'Colbertismo 2.0', da Jean-Baptiste Colbert, il padre del dirigismo francese. ''le aziende francesi non sono prede'' afferma Montebourg sul caso Alstom, mostrando indirettamente di preferire così l'offerta di Siemens, che propone la creazione di due campione industriali europei, uno dell'energia e uno dei trasporti.
Il dilemma di Hollande si riflette anche sulla possibilità di 'consegnare' Alstom ai 'nemici' tedeschi: dieci anni fa, quando la società francese era sull'orlo del collasso, Siemens era stata dipinta da Parigi come un 'predatore' pronto a piombare sul campione industriale transalpino in un momento di debolezza. A questo si aggiungono le difficolta' nei vari tentativi di creare società franco-tedesche, l'unica eccezione è Airbus, un colosso che funziona ma che - secondo gli analisti - mostra come sia difficile superare le differenze culturali, politiche e commerciali. Hollande consapevole delle difficoltà del caso ha incontrato prima i suoi ministri e poi i vertici di General Electric, Siemens e Bouygues, il maggiore azionista di Alstom con il 30%. 'E' stato un dialogo aperto, amichevole e produttivo'' afferma Immelt al termine dell'incontro con Hollande. ''E' importante ascoltare di persona la prospettiva del presidente Hollande e discutere i nostri piani, la nostra storia di successo negli investimenti in Francia e il nostro impegno di lungo termine nel paese''. Al centro degli incontri con Ge e Siemens sono stati l'occupazione e l'indipendenza nucleare, i due temi chiavi per il governo francese nell'esaminare le due offerte. ''Il governo deve poter dire qualcosa sul futuro di Alstom, che riceve la gran parte dei suoi ordini dallo stato'' afferma Hollande, sottolineando che Parigi vuole usare la sua posizione per ottenere il meglio dalle offerte in termini di lavoro.