Il dossier Alstom finisce anche nel mirino dei tedeschi di Siemens. Mentre è atteso a Parigi lo sbarco del numero uno di General Electric, Jeffrey Immelt, per incontrare il Governo transalpino e valutare l'acquisizione della divisione energia del gruppo francese, in campo scendono anche i vicini di Germania che potrebbero sparigliare le carte sul tavolo.
Secondo le indiscrezioni raccolte dalla stampa d'Oltralpe, infatti, Siemens starebbe valutando un'offerta concorrente a quella di Ge. Ma in attesa di conoscere le eventuali contromosse di Monaco di Baviera, la parola passa al Ceo di Ge che secondo le voci potrebbe far visita al primo ministro, Manuel Valls, e al ministro dell'Economia, Arnaud Montebourg, che proprio nelle ultime ventiquattro ore si era detto pronto a fermare la fuga delle aziende 'made in France'. Il governo, aveva dichiarato, "esprime preoccupazione" e "una vigilanza patriottica" sul caso Alstom e "lavora ad altre soluzioni" per il futuro della società . Che si riferisse a Siemens a questo punto non è da escludere.
D'altro canto a dar credito alle manovre degli americani è stato proprio il numero uno di Alstom, Patrick Kron, che ha definito l'eventuale aggregazione "un'operazione industriale". L'azienda, che aveva comunque smentito le voci di Opa come circolato sulla stampa d'Oltreoceano, aveva lasciato intendere una comunicazione ufficiale in merito prima dell'apertura dei mercati di lunedì. In attesa, quindi, di un chiarimento, la Consob francese, che venerdì aveva disposto la sospensione del titolo dopo il +10% di giovedì sulle voci d'Opa, manterrà il titolo congelato fino a ordine contrario.
L'operazione, che prevedrebbe, secondo le voci circolate, una scissione dell'azienda in due, col passaggio nelle mani di Ge delle attività energetiche e la costituzione di una 'newco' in cui far confluire quelle dei trasporti, non dispiace a molti. Più analisti ritengono infatti che potrebbe essere la soluzione ai problemi sul debito e sulle competitività di Alstom.
