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Bankitalia: 'Per occupati ripresina solo a fine anno'

L'euro forte frena l'export. Bassa inflazione a lungo, va contrasta

I dati più recenti indicano che nel primo trimestre "sarebbe proseguita la lenta ripresa del Pil", trainata dall'export. Lo scrive Bankitalia nel Bollettino, che parla di un quadro economico che "resta fragile". La ripresa si sta comunque estendendo, con "primi segnali positivi anche per i servizi" e "di lieve miglioramento della domanda nazionale".

Nel prossimo biennio l'inflazione in Italia dovrebbe rimanere contenuta, attestandosi poco sopra l'1% alla fine del 2015 dopo lo 0,3% di marzo. Lo scrive ancora Bankitalia citando le stime degli operatori professionali e aggiungendo: "nell'area euro resta essenziale contrastare l'eccesso di disinflazione".

L'occupazione in Italia dovrebbe continuare a scendere per tutta la prima metà del 2014. Con la ripresa moderata attesa, "il numero degli occupati tornerebbe a crescere solo gradualmente, non prima della fine d'anno". Le condizioni nel mercato del lavoro restano ad ogni modo "difficili".

Segnali di attenuazione per il credit crunch alle aziende. E' quanto afferma la Banca d'Italia citando "i sondaggi più recenti presso le imprese" sulle condizioni di accesso al credito. I prestiti continuano comunque a scendere e il costo del credito nel nostro paese resta di circa 80 punti base superiore a quello medio nell'area dell'euro, spiega.

La competitività degli esportatori italiani è scesa di circa quattro punti percentuali da metà 2012, in un trend negativo comune ai principali partner dell'Eurozona che "ha riflesso esclusivamente l'apprezzamento del cambio". L'accelerazione dei pagamenti dei debiti commerciali della pubblica amministrazione ha ad ogni modo "fornito un sostegno all'accumulazione di capitale produttivo delle imprese e alla ripresa dell'attività".

La riduzione dello spread Btp-bund è dovuta anche agli afflussi verso l'area euro di investimenti prima detenuti nei Paesi emergenti. Lo dice Bankitalia nel Bollettino, avvertendo che "questi flussi possono però essere per loro natura soggetti a mutamenti repentini, che restano un fattore di rischio".

Per la prima volta dal 2011, nel quarto trimestre del 2013, il flusso di nuove sofferenze in rapporto ai prestiti alle imprese è diminuito dal 4,8 al 4,5%. E' quanto segnala la Banca d'Italia nel Bollettino secondo cui quello per le famiglie consumatrici è rimasto sostanzialmente invariato su livelli più bassi (1,3%).

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