Tahar Ben Jelloun, il razzismo trionfa sempre

(ANSA) - TORINO - TAHAR BEN JELLOUN, 'IL MATRIMONIO DI PIACERE' (LA NAVE DI TESEO, PP. 232, EURO 15,30) Ci mette davanti ad un problema che esiste ancora, in forme diverse, in tutte le società, Tahar Ben Jelloun nel suo nuovo romanzo 'Il matrimonio di piacere' (La Nave di Teseo), con cui è il 14 maggio al Salone del Libro di Torino, e ribalta la concezione di un amore limitato nel tempo, "solo per piacere", che diventa invece per sempre.
    "Ho sentito la necessità di raccontare il razzismo marocchino che è rivolto soprattutto verso i neri, ma nessuna società è risparmiata da questo problema" dice all'ANSA lo scrittore Premio Goncourt che con il libro 'Il razzismo spiegato a mia figlia' ha venduto 2 milioni di copie nel mondo, "le discriminazioni trionfano sempre" dice. E ora ha finito di scrivere 'Il terrorismo spiegato ai nostri figli' "che uscirà in settembre in Francia e a gennaio forse in Italia con La Nave di Teseo. E' un lavoro di 5 mesi che va dalla rivoluzione francese a oggi. E' molto difficile parlare di terrorismo ai ragazzi" sottolinea Ben Jelloun.
    Amir, ricco commerciante di Fes, sposato, con tre figli dei quali uno con un handicap, nei suoi viaggi di lavoro sposa temporaneamente Nabou, una ragazza nera di Dakar, di cui finisce per innamorarsi fino a farla diventare sua seconda moglie e madre di due gemelli, uno bianco e uno nero che avranno vite e difficoltà diverse. "I neri - sottolinea - hanno pagato da sempre il colore della loro pelle che diventa l'identità".
    "Abbiamo molti subsahariani che arrivano, pensano di andare in Europa ma restano in Marocco. Il governo ha, al momento, regolarizzato 20 mila clandestini, meglio dell'Europa. La Turchia ha avuto una politica pessima sulla questione siriana, molto ambigua. L'Europa non esiste davvero, perché non c'è una dinamica europea vera e concreta" sottolinea Ben Jelloun.
    Poetico e violento, 'Il matrimonio di piacere' è la saga di una famiglia molto particolare, seguita per 60 anni, che mette in scena anche gli scontri e l'odio fra le due mogli di Amir.
    "Per il Corano 'il matrimonio di piacere' non è fatto perché ci sia una relazione amorosa e ho voluto ribaltare questa immagine, facendo diventare duraturo quello che dovrebbe essere momentaneo. Siamo in una società particolare, machista. L'uomo è potere e la donna è sottomessa, subisce. Oggi è diverso, la donna marocchina è combattiva, eppure una cantante molto famosa che potrebbe avere chi vuole ha accettato recentemente la poligamia sposando un uomo che aveva già una moglie" racconta Ben Jelloun. "Seguo tre generazioni per arrivare a quello che accade adesso che è lo stesso di una volta, ma in una nuova forma sia per quanto riguarda il razzismo che il modo di amare".
    Lo scrittore dà voce anche a tutto quel mondo magico, mistico, irreale "che in Europa si dimentica" attraverso la figura del figlio portatore di handicap e di Nabou che trova conforto solo andando a parlare con un albero che lei considera suo. "Non tutto si capisce e spesso si dimentica l'aspetto mistico delle relazioni umane" dice l'autore di 'Creatura di sabbia'. (ANSA).